Credo che la libertà sia la forma più alta dell’amore ma per raggiungerla serve autostima.
Quando è nata mia figlia, ho realizzato che per crescere una femmina, occorreva un’attenzione diversa e che era un’occasione unica e irripetibile per cambiare qualcosa.
https://zuccazoe.wordpress.com/2012/07/15/maschi-e-femmine-da-subito/
Infatti, una femmina fin da piccola, deve capire il suo valore che non può essere semplificato alla bellezza.
Ma questa consapevolezza può crescere con le esperienze che prova sulla sua pelle.
Allargando la visuale, ci si accorge che le possibilità di scelta, raddoppiano, con grande soddisfazione.
Tutto comincia fin da piccolissime: dalla scelta dei vestiti, dei giochi, dei travestimenti per Carnevale,
dei cartoni animati, degli sport e di tutte quelle piccole e grandi scelte quotidiane.
E all’inizio, siamo noi genitori a decidere per loro.
Io ho scelto poche Barbie e molti pupazzi,
poche principesse e molti personaggi strambi.
Tanti travestimenti da animale, comodi e caldi.
E tanti giochi legati alla logica e alla capacità di fare e disfare, osservare, creare.
Puzzle, costruzioni, chiodini, stoffe, pasticci, colori…
Ma anche la valigetta dei trucchi o il film di Barbie, che quando ha chiesto, è stata accontentata.
In televisione c’erano personaggi indaffarati (come: “Manny tuttofare“, “Il Laboratorio di Dexter“, “Le Superchicche” o “Leone il Cane Fifone“, “Krypto The Superdog“, “Scooby-Doo!”, “Doraemon“, “Le Meravigliose Disavventure di Flapjack“, “Adventure Time“, “Lo Straordinario Mondo di Gumball“, “Heidi” ecc.) mentre le varie fatine svolazzavano su altri canali.
Ma anche qualche filmato su Youtube del “fantastico mondo di Paul e Nina“, “Pokemon“, “Mister Bean“, “Pucca“…
Dai primi anni di vita, ha imparato ad ascoltare storie che sono poi diventate un appuntamento serale quotidiano; dai classici Disney alle avventure di Harry Potter, dove Hermione era un bel modello.
Crescendo ha poi fatto le sue scelte spaziando su vari generi.
Senza dubbio, esistono le predisposizioni di ognuno e mia figlia ha sempre toccato qualsiasi specie di insetto ed animale. Quindi ha visitato mostre di rettili, zoo, parchi o semplici recinti di campagna, con una confidenza invidiabile con qualsiasi forma di vita.
E anche al parco ha scalato giostre impossibili,imparando a cadere, a misurare i suoi limiti senza il timore di sporcarsi né di non farcela.
Al mare si è stesa sui sassi milioni di volte, ci è andata sotto, ha pescato con la canna e ha amato il mare fin da subito.
Lei e la natura sembrano una cosa sola.
E non c’è stato sport o attività che, a sua richiesta, non le abbia fatto provare: dal basket al nuoto dal baseball alla danza, dal tennis al canto, senza pensare se potesse essere maschile o femminile.
E scoprendo di saper fare tante cose, cresceva la sua sicurezza insieme alla voglia di provarne altre..
Quindi, tutte queste scelte, hanno fatto si che avesse spesso amici maschi con cui diceva di divertirsi di più.
Poi a nove anni, ha aperto i cassetti e ha voluto cambiare tutti i vestiti, ha iniziato a farsi tante pettinature ed è esplosa la sua femminilità.
Ma la maggior attenzione l’ho avuta nel farle fare cose, le più disparate.
Pupazzi di pannolenci…
https://zuccazoe.wordpress.com/2014/06/14/strippi-e-il-ghiacgioco/
https://zuccazoe.wordpress.com/2015/08/19/gli-unicorni-esistono/
Antipasti e colazioni a sorpresa, spremute d’arancia,
composizioni di scarto, dolci e caffè…
Disegni, acquarelli e pennarelli…
Messaggi con regoli, spazzolini, costruzioni, travestimenti, bersagli,
tane per il gatto, pasticci, file…
https://zuccazoe.wordpress.com/2014/04/24/un-pezzo-di-design/
Biglietti per noi, per il gatto, per i passanti della spiaggia,
per la casa, per un museo…
Tinture naturali, pupazzi di neve, omini di colla,
collane di conchiglie, sassi colorati, origami…
Ognuna illuminata dal mio stupore.
In sala, in bella vista, ho un armadio pieno zeppo di carpette con tutti i suoi disegni conservati, da quando ha impugnato il suo primo pennarello.
In giro per casa, ci sono sparse le sue creazioni che ho osservato, commentato, fotografato, mostrato.
Non so se tutto questo sia servito a renderla quella che è oggi ma perlomeno ho provato a trasmetterle la consapevolezza di saper fare tante cose.
Credo che le sue esperienze siano un piccolo patrimonio di autostima.
Quante cose scritte e messe in atto, due occhi che la hanno osservata e assecondata nella crescita, ma soprattutto seguita nel suo volersi mettere alla prova. Credo che lasciarle anche la libertà di poter sbagliare sia stata una grande prova di amore e fiducia, tra parentesi il non temere la paura, che secondo me è il nemico peggiore della perpetua crescita di ognuno di noi. Brava Zucca!
tua figlia avrà l’immensa fortuna di potersi conoscere quando sarà grande… poter conoscere la se stessa bambina è un dono indescrivibile, io in tutta onestà credo che non siano molte le persone al mondo che hanno o avranno questa possibilità…
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