Alla soglia dei 44 è inevitabile farsi delle domande e tante e faticose.

Perché finché ci si trova dentro al vortice delle cose da fare, le energie si impiegano per la centrifuga.
Ma appena si rallenta, arrivano.
Ed io alla mia età mi sento come se non avessi combinato granché.

Perché oggi il valore delle persone si misura con la professione che esercita, con il conto in banca che ha, con le cose materiali che è riuscito ad accumulare.
Io quindi, ho ben poco, se non un mutuo infinito e un auto a noleggio.
Ma non è questa la mia vera preoccupazione.

La maggior parte delle mie energie e del mio tempo, le ho utilizzate per crescere i miei figli, senza risparmio, né sconti. Perché non c’è scusa che tenga ed il tempo, è l’unico veramente onesto: è uguale per tutti. E la favola del “tempo di qualità” l’hanno inventata per sedare i sensi di colpa delle mamme, costrette a lavorare.

Loro

E nonostante tutto, sono soddisfatta . Quando penso a loro da grandi, li immagino due brave personcine.
Ma ciò che mi infastidisce è questo sento d’inutilità che a volte mi coglie.
E a volte fatico a capire il mio valore perché ciò che ho scelto di fare non si vede né si tocca.
Quindi anch’io mi faccio influenzare da questa convinzione.

Poi però mi rispondo che rifarei ogni cosa.