
Succede.
Succede che vedi un’opera d’arte e la ammiri e la respiri e decidi di farne parte.
Succede.
Succede che vedi un’opera d’arte e la ammiri e la respiri e decidi di farne parte.
Lo so, dovrei ascoltare il Grillo che mi dice di fermarmi e magari di mettermi in fila, in ordine, insieme alle altre formichine.
Lo so, dovrei concentrarmi su poche cose, semplici e normali, magari facendo lavorare meno i pensieri.
Lo so, dovrei galleggiare sopra una vita tranquilla, facendomi trasportare dalle correnti, magari stando solo attenta a non cadere.
Lo so, dovrei dormire sonni beati ora che ho trovato un lavoro, che la salute è buona e che la famiglia sta bene, magari apprezzando le mie fortune.
Lo so, dovrei smetterla di cercare briciole dai sapori diversi e magari percorrere sempre lo stesso sentiero.
Lo so, ma non posso essere diversa da quella che sono.
Mi sono incamminata verso la mia collina, per la passeggiata di salute, mentre il cielo era incerto. Stretta nel giubbotto di panno, ho percorso la prima salita, quella che mi fa ammirare “il castello”. Come al solito, l’ho fotografato ma guardandolo bene mi sono accorta che poi non era così distante, quindi Continua a leggere
Fino a un po’ di tempo fa, facevo questa passeggiata sperando di perdere un po’ di grasso, perdere un po’ di ciccia, sentirmi meno tonda, poi ho cambiato prospettiva e adesso cerco di fare un po’ di disordine nelle idee per distruggerle, spostarle, smontarle e crearne delle nuove e funziona! lo consiglio a tutti, basta un po’ di natura, qualche salita, un po’ di solitudine e tanta buona volontà…
Oggi è accaduto qualcosa d’inverosimile.
Ho aperto gli occhi…Sola sulla collina ho camminato immersa nella natura. E ogni cosa che incontravo lungo il sentiero era viva, interessante e unica. In silenzio ho ascoltato ogni fruscio, caduta di ghianda e spostamento d’erba mentre la salita mi ha ricordato quanto sia fondamentale per godere la discesa. E i colori erano accesi, gli steli poesia e la terra ritorno. Oggi ho compreso che farmi un tutt’uno con la natura mi rivitalizza. I pensieri brutti hanno cambiato forma e quelli bui hanno ripreso luce.
Ieri mattina durante il tragitto da casa a scuola io e mio figlio abbiamo trovato una tortora che non riusciva a volare. Affossata nell’erba del parco, cercava di muoversi ma la coda era storta e la zampetta immobile. Cosí mio figlio ha sollecitato la mia coscienza dicendomi di fare qualcosa e io tra un “corri che é tardi” e un “non ti preoccupare” l’ho rassicurato. Quando è entrato a scuola ho ripercorso lo stesso tragitto e la tortorella era ancora lí, viva e ferma. Cosí tra ricerche google e telefonate ho cercato, invano, una soluzione. Ogni numero me ne dava un altro tra infinite attese. Nel frattempo, al parco, un nonno col nipotino collaborava solo a distrarmi con i suoi racconti dei vari incidenti avuti con animali. Alla fine sono tornata a casa senza aver trovato il modo di salvarla. L’idea di raccoglierla l’avevo subito scartata considerando quanto sono schizzinosa e poi quel movimento tra le mani non l’avrei contenuto.
Uscito da scuola mio figlio era arrabbiato perché aveva rivisto la tortorella ancora lí mentre i miei sensi di colpa crescevano. Così, alla fine, mi sono fatta convincere e nel bel mezzo del mio lavoro e dei suoi compiti, siamo tornati al parco in macchina. Abbiamo portato una scatola di cartone, un paio di guanti e un crostino di pane, determinati nella nostra missione di salvataggio. Arrivati nell’erba la tortora cercava di svolazzare mentre mio figlio indossava i guanti per prenderla.
Non sapeva da che parte sollevarla mentre l’ala si muoveva agitata. E tra un incitamento e una carezza sulla piccola testa, Continua a leggere
Mi sono alzata presto per ritrovare quel paesaggio silenzioso che ogni tanto attraverso, sola, in estate.
Prima il mare con il tappeto di sassi…
Il luna park addormentato…
Il molo con qualche pescatore e la torre del bagnino…
La casetta scrostata di “Tittincubo”
Lo spazzino, gli sdrai in fila, la passeggiata vuota…
Le bandiere, la rotonda e la rosa dei venti
Infine due sculture…poi ho sentito dei goccioloni e sono tornata indietro…
Sul mare, in un luogo deserto, ho visto alcune barche a riposo.
La loro trasandatezza era poetica.
Tra le vie del centro, in un’altra città, ho visto dei carri di Carnevale.
Colorati, rumorosi e imponenti.
Scenari opposti ma suggestivi.