Ecco, ha costruito un’ altra delle sue invenzioni: una torre bellissima.
Ogni volta prende spunti: da un cartone, un videogioco, un fumetto. Li prende e li trasforma.

torre

E vedo crescere la sua creatività ma lenta la crescita che richiede la scuola.

Perché spesso si dimentica un libro o un quaderno, con motivazioni sempre diverse.
Ed io mi domando come si fa a stare dentro al mondo reale senza lasciare quello fantasioso perché forse su tutti e due non ci si riesce a stare.
Forse dovrei scuoterlo, svegliarlo e stimolarlo sulle attività scolastiche?!….

Vedo sempre più bambini che abbandonano giochi e disegni precocemente mentre inseguono corsi, voti e cellulari.

Credo che anche la scuola dimentichi quei luoghi meravigliosi fatti d’infanzia per raggiungere con affanno programmi, schemi e obiettivi.
Ma l’obiettivo dovrebbe essere il valore di ognuno, misurato nelle sue capacità, stimolato a crescere e ad aggiungerne altri.

Io faccio fatica ad appoggiarlo in questa corsa perché io per prima la ritengo inutile.
Non comprendo perché gli scolari debbano avere un tale carico di programmi.

Ancora una volta ha scordato di portare a casa dei compiti. Quinta elementare. Ora basta.
Non mi piace consultare il sito della scuola per aggiornare i compiti da fare, non sono d’accordo nel chiedere alle mamme l’ultima scheda dimenticata.
Non mi sembra in questo modo di aiutarlo a crescere perché questa è una sua responsabilità.
Certamente non gli nego un supporto se ha bisogno di una spiegazione o per ripetere le pagine studiate…
Ma ormai le mamme parlano di verifiche, compiti e operazioni come se fossero di loro competenza ma i genitori si accollano un lavoro che non gli spetta.
Io vorrei dovermi preoccupare della sua crescita fisica ed emotiva ma quella scolastica non dovrebbe essere affare suo?
La collaborazione con la scuola dovrebbe essere basata sulla conoscenza del bambino o sul dover rimediare alle sue mancanze?

Magari sbaglio.
Questa volta andrà a scuola senza compiti.
E la torre è sempre più alta…