La cosa peggiore dell’adolescenza non è come diventano i figli ma di come sono diventata io. Convivo con la paura di sbagliare in qualsiasi modo faccia e il morbido materasso imbottito di ricordi, diventa un tappeto ruvido svuotato da ogni certezza. Mi guardo intorno e mi sento sola, tremendamente sola perché molti genitori non dicono, abbozzano, fingono che vada tutto bene o forse per loro è proprio così. E allora mi sento ancora più sbagliata e tutto il tempo, le energie e i pensieri che ho regalato quotidianamente mi voltano le spalle con un ghigno. Perchè in quest’epoca incerta è vero tutto e il contrario di tutto e sei tu che devi trovare in cosa credere. Ma ci sono giorni che io non credo più a niente, che mi sento vuota e trasparente. Quella sua aria di sufficienza è una violenza che non reggo, quell’assenza totale di stima, la peggiore delle punizioni. E allora mi dico che forse ho sbagliato tutto e che tutti i miei saldi principi erano solo un ancora cui mi aggrappavo per non affondare in questo mare di superficialità.