L’altra sera mentre navigavo, ho ricevuto un messaggino su Skype da un contatto: “ehi, come stai?”
Io: “bene e voi?” (rivolto anche alla moglie).
Nessuna risposta. Mah!
Ho pensato che forse si é scordato di rispondere mettendosi a fare altro.

Stamattina lo incontro e gli chiedo spiegazioni!
La sua risposta è stata che non è stato lui ma la figlia (di anni nove).
La stessa che corregge la maestra in classe quando spiega e la stessa che indossa già vestiti e atteggiamenti adolescenziali.

Io sarò anche la solita “bacchettona” ma ogni cosa ha un suo tempo.
Più che di Skype avrebbe bisogno di scoppole…

Quando succedono questi episodi, la prima cosa che faccio è quella di “mettermi nei panni”.
Se scoprissi che i miei figli usano Skypeda soli e con i miei contatti, mi arrabbierei molto.

Questo non significa farli maturare.

La contraddizione più grande è che in casa nostra la tecnologia abbonda sia per lavoro che per passione.
Proprio per questo, conoscendola, non vogliamo bruciare le tappe.

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