PREPARATIVI E VIAGGIO

Ritrovo alle 16 a casa mia con una piccola delegazione dei Vecchioni di Mariele: mia sorella, Angela, Paolo e Giulia. Ci abbiamo messo quasi mezz’ora prima di partire tra commenti sui vari agghindamenti e sigarette al volo…Partenza in macchina per Riccione per assistere all’anteprima del film: “I ragazzi dello Zecchino d’Oro” di Ambrogio Lo Giudice, ex corista pure lui!

Il viaggio è scorrevole, gli animi leggeri e l’adrenalina in circolo, perché non è da tutti i giorni andare a vedere un film che parla anche della tua vita, tanto meno averne una piccola (grande) parte.

Breve sosta in autogrill dove Paolo sente già il profumo del mare (?!) mentre mi diverto a schiacciare la zampa di un peluche che ripete quello che dico…e Giulia è tentata dalle “schifezze”.

 

Arriviamo a Riccione e l’unica a indicarci la strada per l’ufficio del turismo, è la voce monotona del navigatore. Ritiro i biglietti per l’anteprima anche se l’ingresso è libero e raggiungiamo la piazza dove ci sarà la proiezione. Un enorme maxi schermo e un tappeto blu sono sufficienti ad ispirarci una breve presentazione della nostra delegazione mentre Paolo ci riprende quando crede di aver spento il telefono e lo spegne quando crede di riprendere!

Poco dopo ritroviamo Claudia che ultimamente ci sorprende con la sua gradita presenza frequente e la parte più difficile è la scelta di dove e cosa mangiare quando decisi ci sediamo in una bella gelateria dove nasce un trattato tra me e Giulia sul numero 17 che tanto amiamo. Finalmente seduti, apriamo i menù, ci guardiamo negli occhi  e ci alziamo per poi raggiungere un chiosco poco distante. Birra, piadina e buonumore. Raggiungiamo il piazzale del cinema e poco distante Paolo mi fa notare seduto a d un tavolino, uno degli attori del film. Mi presento, racconto che cos’è il mio sito anche se mi sento ridicola e invadente, quando lui mi risponde con una gentilezza smisurata.

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Arrivano Fabrizio e Giulia, poco dopo  anche Cristina, Massimo e il loro cagnone Gulliver, ci siamo tutti e siamo curiosi!
Scende la sera insieme a Matilda (l’attrice principale) Maria Antonietta (sorella di Mariele Ventre) e Ambrogio (il regista) che partecipano sul palco alla presentazione del film. Mi faccio venire i crampi alle braccia mentre filmo tutto quello che dicono per poi pubblicarlo su Testimonianze Musicali. Finalmente buio, film, silenzio e attenzione.

IL FILM

Scivolo nella trama del film cercando di separare in due parti mente e cuore, perché la prima è continuamente alla ricerca di collisioni mentre la seconda di emozioni. Gli attori riescono a prendermi per mano e a farmi entrare nella storia. Il piccolo Mimmo non sembra recitare ma vivere per davvero le scene, così come Olga, naturale e graziosa. Nessuna forzatura, stonatura ma solo “particolari” che possiamo cogliere solo noi che quella storia l’abbiamo vissuta. Infatti noi Vecchioni di Mariele siamo stati tutti nel Piccolo Coro, scorrazzando dalla scuola alla sala d’incisione, dallo studio ai corridoi ma soprattutto abbiamo conosciuto molti dei personaggi interpretati: Mariele, Padre Berardo, Cino Tortorella…
I testi imparati a memoria, le registrazioni nello studio televisivo…
Poi c’è Matilda, l’interprete di Mariele,  che sprigiona dolcezza ma anche determinazione, umiltà e saggezza.
E arriva in punta di piedi la magia che entra dagli occhi e gira luccicante tra la mia testa che ragiona, ragiona e collega mentre il cuore si agita e corre e accompagna i singhiozzi, perché tante cose mi appartengono, coincidono con la mia “vivacità incanalata” e quel modo di vivere corale di note e di vita. Mia madre è capitata all’Antoniano con la figlia piccola perchè era sola e lì ci si è costruita un mondo intero. Il coro come una piccola comunità fatta di persone e pensieri diversi per migliorarsi a vicenda…così come ancora oggi siamo noi Vecchioni così uniti mentre cantiamo ma così diversi nella vita…
Al termine del film mi sento parte di quel cast più per aver raccontato la nostra storia che per aver girato una scena…mi alzo decisa e dico ai Vecchioni: “Andiamo” e ci mescoliamo all’allegria antoniana.

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I SEGNI

Sono una visionaria ma è grazie a questo che riesco a seguire dei fili invisibili…
noi Vecchioni di Mariele interpretiamo nel film, il coro della chiesa che ispira Mariele, noi che eravamo i suoi bambini…
La storia finisce con ZUM ZUM ZUM, lo stesso ZUM che la storia la fa ritornare…
e un altro cerchio si è chiuso…madre e figlio nello stesso film ma anche nella stessa storia…entrambi coristi del Piccolo Coro dell’Antoniano.