Mario l’ho conosciuto al telefono qualche tempo fa, quando gli ho chiesto di raccontarmi la sua storia all’Antoniano per il sito di Testimonianze Musicali.
A giugno in occasione del Docu- Concerto: “ZUM ZUM ZUM Zumando dal Piccolo Coro ai Vecchioni di Mariele” ha partecipato come ospite. E poi…
Esco dal negozio e vedo dal cellulare che mi ha chiamato Mario, proprio oggi che sarei dovuta rimanere a casa. Che nervi, avrei voluto rispondergli…Mario, tante chiamate. Poi leggo un messaggio “Pezzo pronto chiamami” e crescono curiosità e agitazione. . Mario a quest’ora stará cenando, sono quasi le 20 ma domani sarà peggio perché non sarò reperibile per tutto il giorno. Vabbè, semmai non risponde, provo a richiamarlo. Suona libero, mi dico che al quinto squillo metto giù ma non è vero, aspetto ancora. Nulla. Intanto attraverso Piazza Minghetti e saluto la statua dicendogli: “Hey, mi ha chiamato Mario!” Attraverso la strada e riprovo a chiamare, ancora niente. “Però mi ha scritto “chiamami!” quindi ritento e questa volta risponde. Non faccio in tempo a scusarmi per l’orario che mi precede dicendo che sicuramente ho appena chiuso bottega! Gli chiedo se sta cenando e dopo aver consultato la moglie in uno strano parlottio ovattato, dice che possiamo parlare e mi chiede se può leggere il pezzo che ha appena finito per sapere se ha scritto delle cavolate. “Mario ma ti rendi conto?” Io sono così felice che cerco di tenere stretta la voce ma inevitabilmente cambia di tono e sembro una scema. “Scusa, tu sei Mario e chiedi a me se va bene un tuo pezzo?” Quindi la voce del bicchiere mezzo vuoto mi dice di non illudermi, che tanto rimarrò delusa dal solito articolo che parla delle solite cose. Poi Mario inizia a leggere e io devo cercare di sentire il meglio possibile perché, ahimè, proprio sotto al portico della fermata dell’autobus, la musica riecheggia. Cerco tutta la mia concentrazione, aguzzo l’udito e Mario inizia a leggere. Posso dire che in un solo momento divento piccola, piccolissima come una bambina che ascolta una favola meravigliosa per la prima volta. Ma dentro quella favola ci sono anch’io, insieme a tutte le fatiche, le bellezze e le brutture vissute in questi anni. Ascolto un pezzetto della mia vita dentro alla scrittura di una penna sopraffina. Sono felice, felicissima ma trovo lo stesso il coraggio per correggere alcune sfumature di nomi e fatti. Lui ascolta, corregge e ricomincia a leggere. E intanto penso che è un grande onore avere un pezzo scritto da Mario che ha creduto in questa storia, la mia e dei miei amici coristi. Ho ascoltato parola per parola, frase per frase, allargandomi il cuore e la stima. Non vedo l’ora di leggerlo sul giornale e magari incorniciarlo nel mio piccolo studio. Grazie Mario!