Ieri pomeriggio, all’uscita di scuola, gli zucchetti non avevano voglia di andare a casa.

Con insistenza mi hanno chiesto di fare un salto in biblioteca dove non andavamo da tempo.
Così dopo aver preso il portatile da casa, li ho accontentati.
In biblioteca, c’era la signora gentile che mi ha prestato una presa cui collegare il pc per lavorare.
Come tavolo usavo una sedia, in una postazione improvvisata e alquanto scomoda. Quindi ero di schiena, rivolta verso la finestra.
Zucchetta si è occupata della merenda con la cioccolata calda del distributore, piccolo rito del posto.
Dopodiché mi sono immersa nel lavoro, con il piacevole sottofondo di un papà che leggeva una storia alla figlia.

Poi se ne sono andati ed è piombato il silenzio.
Quel silenzio rilassante delle biblioteche.
Silenzio assoluto.

Dopo un pó mi sono alzata per vedere dove fossero gli zucchetti.
Lui era steso sul tappeto a sfogliare un libro gigante, lei rintanata in una fila, accasciata su uno di quelli che leggevamo quando era piccola. Tutto a posto, ho ripreso il lavoro.
Poi è passato altro tempo nel silenzio e nei pensieri.
Più tardi, li ho trovati vicini, avvolti nella lettura.
Non ho resistito e li ho fotografati, tirando un grande sospiro di sollievo.

Io non do mai niente per scontato e questi cambiamenti li noto.

Ricordo pomeriggi in biblioteca passati a zittire e controllare dove si imbucassero.
Uscendo la signora mi ha fatto i complimenti per l’educazione dei bambini, che son quelle cose che ti riempiono di orgoglio…

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