Anni fa, incinta della mia primogenita, una mamma sulla spiaggia mi disse: “goditela! perché non sarà più così”, riferendosi alla pace senza figli.
Io ne rimasi contrariata anche perché mia figlia l’avevamo desiderata profondamente.
Mi è tornata in mente questa frase ma mi verrebbe voglia di dirla a tutte le mamme che hanno dei bimbi piccoli: “Goditela perché non sarà più così!”….
Perché con tutte le sue fatiche la maternità è un periodo meraviglioso fatto di piccole grandi cose…
Il primo mare gli Zucchetti l’hanno vissuto a nove e dieci mesi.
Per anni ho corso come una matta da una parte all’altra della spiaggia, perché i miei figli non sono mai stati pupazzi.
M’inventavo ogni espediente per trascorrere con loro le migliori vacanze possibili cercando di fare economia, considerando i quasi due mesi di permanenza a casa dei nonni.
Decine e decine di giri sul gommone trainato, per far arrivare l’ora del bagno.
Tante esplorazioni lungo il fiume alla ricerca di piume di gabbiano.
Il riposino dopo mangiato sostituito poi dai compiti con l’inizio delle elementari.
Quando c’era brutto tempo poi coloravamo i sassi o accudivamo le chiocciole vagabonde.
Il giro agli scogli, io e Zucchetta, a guardare i granchi che sbucavano dalle fessure.
Le letture di Harry Potter stesi nello sdraio con la “capannina” fatta col telo o il pareo.
Qualche piccolo mercatino con i giochi usati di cui non si volevano liberare.
I bagnetti nella piscinetta in giardino con l’acqua calda.
Il bagno dopo il mare prima nelle bacinelle, nella vasca e poi direttamente alle docce in spiaggia.
Le coccole con il telo attorcigliato dopo il bagno.
La serata della settimana “giostre” e crescendo la serata “sala giochi”.
I grissini e le schiacciatine come merenda.
I giretti nella pista di pattinaggio con il monopattino.
La serata a mangiar la pizza con i nonni.
I piccoli aperitivi improvvisati sulla spiaggia con le patatine.
Il braccialetto della fortuna che ogni anno ci regalava un ambulante.
I fuochi d’artificio per la festa del mare.
I giochi gonfiabili con i campanellini dentro.
I pranzi e le cene dai nonni nei piatti gialli e rossi.
La camminata da casa alla spiaggia quattro volte al giorno.
I giri al mercato al sabato mattina con la tradizionale colazione da Nolfi.
Il corso di nuoto in piscina.
La serata gelato con conseguente cioccolato stampato sui vestiti.
Le rare feste sulla spiaggia con la musica fino a tardi ed i nonni ballerini in pista.
I turni sui saltarelli.
Le serate a Moldavio per l’assalto al castello.
Le buche e i castelli nella spiaggia a fianco dopo una lunga camminata.
I giri sui gonfiabili con le foto ad ogni scivolata…
I disegni dei mostri inventati che erano rigorosamente quattro per ogni tipo, ognuno con il proprio nome assurdo.
I giochi con gli animaletti di plastica comandati da Tarzan.
Le partite con le carte dei Pokemon che hanno insegnato a Zucchetta a leggere.
Le camminate lungo la spiaggia fino a dove ne avevamo voglia.
I brividini nel lettone prima di dormire.
I milioni di bagni nel mare: prima con il salvagente a mutandina , poi con i braccioli e infine in libertà. Con ogni tipo di mare: liscio, mosso, con i cavalloni. Verde, azzurro, fango, e di tutti i colori del giorno.
Quindi, ne ho fatto una scorta di questi ricordi da potermi ritenere una privilegiata.
Ho goduto a pieno della loro presenza che ha dato un valore aggiunto anzi due, alla mia vita.