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Quando si organizza un evento è veramente difficile prevederne le presenze. Anche le prenotazioni possono trasformarsi in posti vuoti, così come le promesse via messaggio, mail, telefonata. Ma l’incognita fa parte dell’adrenalina da attesa.

Appuntamento alle 17.30 con Luciana, in perfetto orario. Entriamo nello splendido oratorio San Filippo Neri, scorgo l’organizzatore e scorro velocemente i nomi attaccati alle poltroncine mentre mi dico che sta per accadere di nuovo, che non è solo un sogno infantile. Anche oggi si realizzerà il Docu-Concerto “ZUM ZUM ZUM Zumando dal Piccolo Coro ai Vecchioni di Mariele” ideato e realizzato da Testimonianze Musicali con il coro Vecchioni di Mariele.
Saluto il tecnico e poco dopo mio marito, che si occupa della regia, sentenzia che non ha il cavo giusto per collegare il PC allo schermo. Calma e sangue freddo anche se tutto ora dipende da quello. Così vola in un negozio abbastanza vicino mentre io e Luciana ci fingiamo calme. Intanto arrivano i coristi, a uno, a due, a tre, con quell’aria da festa difficile da spiegare, la stessa che si respira prima di qualcosa di speciale, tipo un matrimonio, una celebrazione, un concerto…Riponiamo le nostre cose in una stanza enorme proprio sotto al palco, sistemando borse e bottigliette d’acqua mentre alcuni iniziano già a sgranocchiare grissini, cracker, taralli…”certo che una bella birra proprio ci vorrebbe” , ma avrei dovuto pensarci prima! Intanto tornano gli eroi: mio marito e il cavo magico che TRAC in un secondo annienta il problema.
PROVA…OK

Crescono la tensione e la calma di pari passo, alternandosi a sorpresa. Finalmente arrivano i maschi più alti che sistemiamo in modo che non coprano il maxi-schermo. Iniziamo le prove che senza cassa spia sono un disastro perché non sentiamo bene le basi e poi dal fondo della sala il volume è basso. Nel frattempo do al tecnico la scaletta del Docu-Concerto, indicandogli tutte le volte che dovrà accendere e spegnere le luci sul coro. “No così è ancora troppo illuminato, si riesce a fare più buio?” Perfetto.

Lo staff dell’oratorio sposta transenne, fa avanti e indietro mentre l’organizzatore ci chiede di finire le prove per le 18.45 per iniziare a fare entrare la gente. Ma i microfoni sono distanti, non abbiamo provato l’ingresso sul palco e Topo Gigio?


Lui è già pronto, nascosto per il gran finale. Così scendiamo nel camerino/biblioteca mentre si siedono i primi ospiti nelle poltroncine. Tra il pubblico rivedo contenta Liliana che scende a salutarci tutti e a fare una foto di “CECI”!

Poi conosco di persona una signora che avevo sentito telefonicamente e mi agito terribilmente quando sento che ci sarà Mons. Zuppi. Saluto il mio titolare che probabilmente dopo stasera capirà meglio la mia mania di canticchiare al lavoro…

La presentazione ha inizio e per fortuna ci separano dal palco una scala e due porte mentre il nostro stare insieme cresce rumoroso. Risate, confidenze, pettegolezzi ma quanto stiamo bene insieme? Ci domandiamo quante persone ci saranno ma ci rispondiamo che comunque per noi è bello lo stesso, solo per il fatto di cantare.

Cantare insieme è una terapia di leggerezza che solleva animo e spirito, che trasporta in una dimensione parallela dove ci sei solo tu dentro una grande voce e la musica su cui sali sopra, chi a cavalcioni, chi più finemente di lato, tenendola stretta o lasciandosi trasportare, a seconda del momento.

photo_2019-03-18_21-43-28Finalmente parte l’annuncio con la voce squillante della Fialdini, seguita da quella di Fabrizio. Ci mettiamo in fila in un serpentone che si snoda dalla scala al camerino e io ho l’onore e il piacere di dare il via per l’uscita mentre il mio cuore si gonfia di fierezza mentre penso “grazie, anche oggi siete venuti!” per poi infilarmi nel mio posto e salire con loro sul palco. Ora ci siamo tutti, pronti, silenzio, buio, concentrazione.
Iniziamo a volar..cantare! In prima fila c’è Mons. Zuppi che ahimè appena dopo la sigla se ne va, che dispiacere! Chissà quanti impegni a cui dovrà presenziare, oppure non gli piacciamo proprio…?! “Forza, non importa, goditi il tuo canto.” Poi per un attimo  m’immagino Mariele che mi sgrida, richiamando l’attenzione sul canto e su Luciana che ci dirige…anche se la mia curiosità continua a sgattaiolare nel buio cercando di riconoscere gli spettatori…e ci sono la Pia! proprio lei che per ben 38 anni ha lavorato nell’ufficio di legno scricchiolante e poi c’è Cinzia che segue ogni passo sui social, c’è Ambrogio, che non conosco di persona ma è un regista ex corista, c’è Valter che il Docu-Concerto l’ha già visto e il marito di Luciana! STOP, i regali sono fin troppi…
Oggi sono particolarmente nervosa ma mi basta guardare mia sorella e Antonella per sentirmi al sicuro. E tutto fila liscio, senza intoppi né sbavature poi l’organizzatore per Harambee international Onlus, nonché presentatore, Avv. Spallone, divide lo spettacolo in due tempi e nell’intervallo invita sul palco alcuni ospiti:

Liliana che racconta un’aneddoto divertente, Maria Antonietta Ventre, che ci vede (anzi “sente”) come i bimbi di allora , Ambrogio Lo Giudice che annuncia l’inizio dei lavori della fiction per RAI1 “I ragazzi dello Zecchino”, Valter che si racconta visibilmente commosso in un turbinio di emozioni forti.
E ancora cantiamo, aspettando al buio tra una notizia, un’intervista, un filmato. L’atmosfera è densa, intensa. Durante “La ninna nanna di Mozart” rivivo gli stessi respiri, le stesse parole gustate, la stessa meraviglia di quando la cantavo da bambina, come se stessi gustando qualcosa di prelibato. Giungiamo alla fine e chiudiamo con ZUM ZUM ZUM, cantando con tutti quelli che sono stati nel coro come Ambrogio, Anna, Daniela, Valter. Che bel gioco che facciamo! Sempre più bello…stavolta anche a scopo benefico (non solo per noi!)