Prima di dormire nella penombra dove si ragiona meglio, gli ho chiesto, come vorresti la scuola?
Le sue risposte sono state:
“Mi piacerebbe che non dividessero gli amici perché chiacchierano , perché se uno è felice impara meglio.
Vorrei che insegnassero lasciando sbagliare.
Dovrebbero dare una seconda possibilità e non subito una nota.
Vorrei che ridessero e scherzassero un po’ anche se certi professori già lo fanno.
Dovrebbero avere pazienza quando uno non capisce e spiegare un’altra volta.
Le verifiche dovrebbero esser fatte come se fossero un divertimento.
Dovrebbero far fare qualcosa di creativo come disegnare perché stimola la fantasia.”
E io che mi aspettavo risposte tipo: meno giorni di scuola, intervalli più lunghi e sparizione dei compiti….
Cari Dirigenti, Professori, Educatori, Insegnanti è ora di smetterla di trattare gli studenti come stampini…
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non lo faranno mai, la scuola è nata per preparare l’essere umano a rispettare canoni e criteri della società e del mondo del lavoro. Impossibile non ragionare in termini di grandi numeri, impossibile farlo non standardizzando ciò che resterà non standardizzabile, cioè gli esseri umani… il senso primario della scuola e veicolare per facilitare il controllo degli enti a cui questo compito è riservato.
Purtroppo facciamo parte di un ingranaggio e la scuola e il mezzo che ci direziona all’interno del meccanismo..
Fortunatamente esistono professori e studenti che vanno oltre questo disegno, ma saranno sempre una minoranza… così non fosse bisognerebbe rivedere tutte le logiche del pianeta terra…