L’altra mattina io e mio figlio abbiamo afferrato i secchielli verdi in cabina e siamo partiti per la raccolta bastoni di legno tra il mare e il fiume Metauro che costeggia la spiaggia.

Il Raccoglitore di Bastoni

Ne abbiamo trovati tantissimi e per due appassionati come noi, ognuno aveva un suo perché. E mentre ci urlavamo, nello spazio deserto, quello che i legni raccolti sembravano, ci riempivamo i secchi e le mani. Dopodiché li abbiamo svuotati sotto all’ombrellone, chiedendo al bagnino di lasciarli fino al pomeriggio. Poi con due bei sacchetti li ho portati a casa e alla sera li ho stesi tutti sul tavolo per scegliere quelli che avrebbero fatto parte della mia piccola creazione legnosa.

Ho fatto un piccolo disegno con lo schema di come avrei sistemato i bastoni e della loro colorazione,

infine papà ha preso il trapano e bucato nei punti prestabiliti.8 Il giorno dopo, ho insacchettato i legni prescelti e armata di colori acrilici e pennelli li ho portati in spiaggia per colorarli seduta sui sassi in riva al mare. I tubetti di acrilico erano piccoli ma sono riuscita a farmeli bastare.

la fabbrica del colore

Alla sera, invece, ho ornato i legni già dipinti scegliendo delle fantasie che avessero a che vedere con la natura. Ho scelto: gabbiani, pesci, stelle marine, cerchi concentrici, chicchi di caffè, soli, alberi, ghiri gori, foglie, meduse, ricci di mare.


Ad ogni bastone ho prestato attenzione, senza avere fretta ma scegliendo la sua collocazione, colorazione, fantasia. Per i cerchi concentrici e per le tonalità del rosa, ho chiesto un aiuto a mia figlia che in arte ha grandi capacità e per coinvolgerla in questo oggetto magico. Infine, oggi ho unito tutti i bastoni con una corda grossa che faticavo a far scorrere.

Ogni tanto si affacciavano i miei per vedere a che punto ero ma in quel momento volevo solo andare avanti. Ho annodato e sciolto parecchie volte, ma senza mai perdere la calma e disfacendo tutto quando i bastoni pendevano nel modo sbagliato.
A sera, prima di cena, l’ho finito e con fierezza l’ho appeso vicino ai pitosfori per fotografarlo.
Così il mio scacciapensieri ha volteggiato leggiadramente, creando una magia colorata.