Il 24 giugno la Fondazione Mariele Ventre organizza un’occasione di ricordo a Padre Berardo, nella sua terra d’origine: Pavullo.
Noi coro dei “Vecchioni di Mariele” siamo ospiti per animare la messa al mattino e la conferenza al pomeriggio.
Il luogo da raggiungere é inaccessibile col pullman, così ci organizziamo con le macchine, arrivando a grappoli.
Il sole é caldo e probabilmente, come avrebbe detto Padre Berardo (e l’ho saputo da Maria Antonietta) è una “Marielata” che nelle occasioni canore, stravolge le previsioni del tempo!
Finalmente siamo tutti pronti, sotto al tendone bianco davanti alla piccola anzi piccolissima chiesetta che pare un dipinto. Indossiamo la divisa nuova: camicione di lino e pantaloni e scarpe bianchi le donne e camicia bianca e pantalone blu gli uomini. Luciana, la direttrice, appena ci vede sussurra: “Siete bellissimi” che è il suo modo di dirci che ci vuole bene!
Carla é pronta per manovrare il nuovo impianto, rubato da casa Palaferri, una cassa e un tablet con tutte le basi su MP3. Tra una base e l’altra rimbomba una sonora goccia “plik” che ci riporta ai giorni nostri. Perché ci sono momenti in cui é tutto così intenso che non ho più un’età.
Padre Secondo celebra la messa e diventiamo una voce dentro a quel quadro in un paesino tra le colline. Mentre cantiamo succede sempre che divento “lieve” e lo scopro grazie alla poesia di Vico Faggi che riesce a dare forma a quella sensazione. La leggo oggi per la prima volta a Montorso…

“Lievi” diventano anche i miei pensieri come la farfalla gialla che all’improvviso svolazza sotto al tendone e che per me è Francesco Miceli, passato a salutarci (la stessa farfalla capeggia sulla copertina di un suo libro!)
All’ultimo canto mi emoziono quando per un attimo padre Secondo mi sembra padre Berardo e mentre vedo Alarico che ci ascolta serio e Donatella che scattando foto le scappano le parole dei canti dalla bocca.
Al termine della messa ci aspetta un aperitivo squisito preparato dalla famiglia che ci ospita in quell’angolo di paradiso e subito dopo Giacomo mi aiuta a realizzare un’intervista perfetta a padre Secondo per Testimonianze Musicali.
E poi saliamo tutti sulle balle di fieno per una foto di gruppo sotto a un cielo di gioia.

Riusciamo a ritornare alle macchine per raggiungere Montorso dove entrando nella piccola chiesa, improvvisiamo una cantata con un’acustica meravigliosa! ogni occasione è buona…
Maria Antonietta Ventre sembra contenta…

Dopodichè pranziamo allegramente dentro un panorama mozzafiato! e qualcuno ne approfitta per fare un pisolino…risvegliato bruscamente dagli ordini di Luciana di venire a cantare (ancora) per ringraziare i cuochi!
Quindi iniziamo con “Nella vecchia fattoria”, proseguiamo con “Sorridi sorridi” e improvvisiamo una zoppicante “Popoff” con Valter presente tra gli ospiti! per terminare con “Il caffè della Peppina” proprio prima di berlo.

Infine, ultimo trasferimento per partecipare alla conferenza dal titolo «Raimondo Montecuccoli nella storia politica e militare del Seicento», tenuta dal colonnello Franco Di Santo, dove cantiamo dei brani di San Francesco. Al termine conosciamo il colonnello che parlando del Piccolo Coro torna bambino e ancora una volta mi nutro di quella magia che ha colpito tante persone, tutte incantate dalla musica.