Avevo tre, forse quattro anni quando ascoltavo le canzoni del Cantaesopo del 1973 con le musiche del Maestro Giovanni Bruno Martelli e le voci del Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Mariele Ventre. Il disco raccoglie 13 favole di Esopo cantate e narrate, dove, i protagonisti sono degli animali che insegnano una morale grazie alle loro storie. Pillole di saggezza.
Sola nella mia camera, ascoltavo a ripetizione il disco, infilandomi nelle fiabe e finendo ora in uno stagno e subito dopo nella casa di un contadino. Le voci erano di bambini che conoscevo, poiché mia sorella cantava nel Piccolo Coro prima di me. C’erano Cristiana, mia sorella Barbara, Arcibaldo e tanti altri ma la mia preferita era Luciana.
La voce di Luciana
In seguito, ho condiviso qualche anno di coro con alcuni degli interpreti del disco, ma con Luciana, no.
In questo periodo ci siamo ritrovati con alcuni ex coristi per cantare ancora insieme e c’è anche lei, la direttrice dei “Vecchioni”, che non sa di essere la mia voce narrante preferita di quel Cantaesopo che ho quasi consumato. E oggi, averla di fronte e sentirla parlare mi ha fatto capire la magia misteriosa della musica che può unire le persone con un legame trasparente. E come me con Luciana, chissà quante altre persone avranno provato questo affetto invisibile per una voce con cui hanno condiviso momenti della propria vita.
Ora, chiudi gli occhi e prova ad immaginare che so, la voce narrante delle fiabe sonore.
Ora aprili e fingi di sentire la sua voce dal vivo, oggi…come ti sentiresti?!…..
Quanto mi piace quel disco…e che pathos,la piccola voce narrante…