Mi rendo conto di pensare troppo al futuro ma è inevitabile se si hanno dei figli.
Cerco in tutti i modi di garantirgli una sicurezza emotiva.
Perché se una persona è stata amata e ha autostima, certamente saprà trovare la sua strada.
Ma questa sicurezza dove si cerca? Negli esempi? Nei libri? Nell’istinto?
Bè io la cerco dappertutto e qualsiasi segnale possa farmi capire qualcosa, cerco di coglierlo.
Ma ci sono momenti in cui le idee si accavallano, si spingono e respingono creandomi una gran confusione.
E proprio l’altro giorno sono stata ad un incontro che parlava dell’interpretazione dei disegni.
Mi è bastata una maglia viola per rendermi conto che mia figlia si sente carica di responsabilità.

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Forse, mi sono detta, mi sto disinteressando di lei e così venerdì che era disperata, abbiamo studiato storia insieme e per la prima volta mi è anche piaciuta!

Poi ho visto il disegno di Zucchetto ed ho avuto un quadro terribile: nessun terreno, nessuno sfondo come se fossimo nel vuoto; l’assenza della sorella, lui “bebè” e quelle mani cattive, addirittura con i guanti neri, sintomo d’ansia. Leggendolo mi sono sentita malissimo.

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Anche se volessi ignorare le poche nozioni ascoltate, in ogni caso era un disegno triste, come probabilmente si sente ora lui.
Così stasera ho giocato con lui ai soldatini e abbiamo allestito un campo incredibile.

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Magari non é vero niente ma preferisco cercare di migliorare qualcosa piuttosto che non fare altro che brontolare e riversare tutte le colpe su di loro.

Zucco critica sempre questo mio voler leggere dei segnali come se gli desse fastidio il continuo mettermi in discussione.
Ma io ho paura. Paura di non dare ai miei figli ciò di cui hanno bisogno, perché loro sono persone a sé.
Non si può pensare che tutto passi, semplicemente e basta.