Mi piacerebbe riuscire a staccarmi dalle cose con disinvoltura e invece non ci riesco, è più forte di me.
Se potessi terrei tutto come un piccolo museo ma lo spazio non basta mai.

Faccio un po’ come i poeti che personificano gli oggetti, perché dietro ad ogni vissuto intenso, nasce poesia.

Tutti questi pensieri per un pezzetto di camera: due semplici lettini, che hanno accolto i miei figli in questi anni e due comodini sempre pieni di cianfrusaglie, che  finiranno in vendita in un magazzino.
Venerdì sera prima di andare a dormire abbiamo fatto molte foto dei bimbi sui loro letti in tante pose.


E mi si stringe il cuore a pensare alle mille cose che sono passate lì sopra e lì dentro, come: “le coccole, i riposini pomeridiani, la scelta dei pupazzi, le chiacchiere sussurrate e tanti anni della nostra crescita reciproca.

E quel buco nella testata del letto di Zucchetto che gli diede un calcio di rabbia…

Sabato mattina è iniziata l’avventura tra smontaggio, confusione fuori e dentro, viti, urli, spostamenti e fatica.

Ma per crescere si deve guardare avanti senza scordare però il proprio passato.