Spesso l’ozio viene confuso con il dolce far niente.
Per Cicerone l’ozio è una caratteristica dell’uomo libero.
Per gli antichi romani è un tempo libero dagli impegni nel quale è possibile aprirsi alla dimensione creativa.
Quindi Zucchetto in questa settimana di mattine a casa, mentre io lavoro, che fa? Ozia così:
Si addormenta in terrazza,
Gioca steso sul pavimento,
Coccola il micio,
Si addormenta sul divano,
Rispolvera giochi dimenticati,
Costruisce uno scudo Magnum,
Dorme con il gatto,
Inventa un robot di cartone e lo chiama Rulito,
Combatte nuove guerre in Clash of Clan,
Mangia un pacchetto di crackers,
Gira per casa armato di spada,
Semina carte di Yu-Gi-Oh,
Canticchia e….tanto altro.
Perché chi non trova pace nella propria casa, non può trovarla altrove.
Che bella cosa hai scritto, vista da questo punto di vista!!!!!
Il punto di vista alla loro altezza
si parlava infatti di Otium Letterarium 🙂
Quante cose che s’imparano…
verissimo…
L’otium letterarium era una sorta di pausa fisica ma che consisteva in una sorta di meditazione creativa, ch epoteva comprendere la lettura o la semplice osservazione o riflessione, considerate indispensabili per poi riprendere le attività quotidiane con maggiore consapevolezza e conoscenza
ma tu pensa a quante cose ha costruito la sua mente in quel tempo…. infatti era ben presente anche la fase di stanca, che nessuno potrà mai certificarsi non fosse anch’essa costruttiva…
😉
intendevo dire che ha cantato, disegnato uno scudo, combattuto, coccolato, mangiato, costruito un robot (e in questo lo sento vicino a me visto il mio lavoro)… non si può certo dire che non sia attivo… e di conseguenza con il cervello che lavora sempre bisogna anche riposare un pochino… e chissà che anche nella fase di riposo il suo cervello non abbia prodotto qualcosa..
🙂