Siamo stati al Festival dell’Aquilone a Cervia. La giornata era calda e leggermente ventosa, apposta per tutti gli aquiloni che coloravano e rallegravano il cielo.
Persone di ogni età facevano volare il loro aquilone dalle forme più svariate.
In un’area transennata, ci sono state delle esibizioni, presentate da un signore che descriveva svariati particolari.

Parlava di cose che io non mi sarei neanche immaginata: tipo la mossa del coniglio con la lepre che doveva catturarla (con riferimenti al “cacciatore di aquiloni”).
Poi c’era un signore che guidava tre aquiloni contemporaneamente, pilotati da diversi punti.
Ci siamo fermati a guardare, seduti sul palco, mentre Zucchetto giocava instancabilmente con la sabbia e Zucchetta con la sua migliore amica che casualmente abbiamo incontrato.

Era quasi strano essere così tranquilli, dopo anni di ansie da pericoli con due figli scatenati e iperattivi.

Ma non ho fatto in tempo a crogiolarmi in questo pensiero, che Zucchetto é riuscito ad aprire un rubinetto sotto il palco, con intervento fulmineo di Zucco…
Poi non potevano mancare “i ricordini”.
Per lei un aquilone a forma, ahimè, di farfalla, per lui un bel tronco raccolto sulla spiaggia.
Quindi Zucchetta e Zucco hanno giocato con l’aquilone mentre Zucchetto s’immergeva nella sabbia tirando il macigno di legno.

Io guardavo, che mi bastava a farmi stare bene.

Fino a che non é arrivata l’umidità insieme alla mia fretta di rientrare.
Al ritorno, dalla macchina abbiamo ammirato i fenicotteri immersi nelle acque saline.
Ci siamo portati a casa: un aquilone, un ciocco di legno, un pó di vento, sabbia e serenitá.