È una mia caratteristica andare spesso controcorrente.
In genere trovo le risposte migliori scostandomi dalla massa.
Diventata mamma della mia primogenita, dopo qualche anno ho comprato un libro intitolato: “Mia figlia” di Gisela Preuschoff.
Ho imparato, in seguito, a non dire più di aver letto libri di psicologia infantile poiché spesso le mamme intorno non lo accettano…
Mi ha colpito molto poiché certi concetti erano già nella mia testa.

Fin dalla nascita ho scelto per mia figlia colori neutri, accantonando il classico rosa.
Sono uscita dagli schemi della femminuccia per ogni cosa, cercando di non farmi condizionare dal sesso.
Uno dei suoi primi vestitini era un pantalone mimetico da sballo!
Iniziando questo percorso, nato quasi per spirito di contraddizione, mi sono resa conto di quanto il sesso possa condizionare le scelte: dagli amici agli sport, dai giochi ai vestiti, dagli interessi alle reali doti.
Non so se si tratti di una coincidenza ma mia figlia, fin dalla materna ha sempre socializzato più con i maschi che con le femmine prediligendo i loro giochi.
Ció non escludeva che giocasse anche a quelli femminili quindi lo spazio d’azione era molto più ampio.
Alle elementari, ancora così.
Le sue scelte sono asessuate.
Io l’ho sempre stimolata a scegliere ció che le piaceva e non ció che fosse “da maschio o da femmina” e col tempo lei ci si è vestita addosso un personaggio.
Ha un carattere molto deciso e determinato.
Da un anno circa ho smesso di propinarle gonne e abiti per la sua grande gioia.
Qualche volta mi sono molto arrabbiata per la sua ribellione a certi tipi di abbigliamento poi a mente fredda mi sono risposta che in parte glielo avevo insegnato io!
Riesce comunque ad avere una grande femminilità, molto selvaggia e particolare.
Gioca a tennis, adora la pesca, maneggia insetti e animali di ogni specie.
Le piace sporcarsi e non è per niente schizzinosa.
È assetata di informazioni e chiacchiere di qualsiasi tipo. È assolutamente “presente”.

Il gioco ha continuato anche con il mio secondogenito maschio.
Finchè non ha iniziato la materna l’ho vestito con i colori disponibili ereditati dalla sorella.
Il suo primo migliore amico è stato una femmina!
Si è appassionato a giochi spaziali, macchinine ma anche molti pupazzi.
Adora le collane e i pendagli.
Ha frequentato corsi di nuoto e teatro ma non conosce i classici sport da maschio.
È un appassionato di storie inventate di qualsiasi genere e “le voci” sono uno dei nostri giochi preferiti.
Indossa qualsiasi colore e se gli amici lo prendono in giro non gli importa (anche papà ha dei vestiti rosa, no?)
Fa amicizie in un nano secondo a prescindere dal sesso.
È un pó schizzinoso e si preoccupa molto dei “germi”…
Gli piace molto cantare ed esibirsi anche se con molta timidezza.
Insomma, guardando le caratteristiche dei miei bimbi, potrei tranquillamente rivoltarle e abbinarle al contrario. Sicuramente maschi e femmine hanno caratteristiche innate ma credo sìa molto più divertente e bello lasciarle venir fuori senza influenzarli con “le cose da maschio e le cose da femmina”!

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