Sono le 16 e seduta al tavolino di un bar faccio le ultime telefonate mentre continuo a scrivere sulla mia agenda magica. All’improvviso sento addosso tutta la responsabilità di quello che ho messo in piedi e mi fermo, realizzo.
Oggi proveremo per la prima volta col coro Vecchioni di Mariele, il Radio – Concerto, un esperimento storico – musicale di cui ho avuto “l’illuminazione” (raccontato nell’articolo “Guardare alto”) in un mattino di marzo. L’idea, quella di fare presentare i brani cantati dai Vecchioni dalla voce di Mariele per aiutare la Basilica di San Francesco a raccogliere fondi per la ristrutturazione. Fin da subito ho trovato la massima collaborazione di Fra Marco Moroni sotto ogni aspetto organizzativo e logistico e insieme abbiamo condiviso ogni visione: dai mille dubbi sulle presenze in un giorno pieno di iniziative a Bologna, ai metodi di divulgazione e ogni incertezza che facesse capolino.
Dall’idea marzolina, ho iniziato a selezionare la voce di Mariele (spesso con grande commozione) da infinite puntate radiofoniche trasmesse su RADIO TAU con un aiuto di Donatella della Fondazione Mariele Ventre, dopodiché ho scelto gli spezzoni più adatti e avuto l’autorizzazione dall’Archivio dei frati minori dell’Antoniano, a utilizzarli. Ho trascorso ore di ascolto in autobus nel tragitto per andare al lavoro, in spiaggia nelle ore di sole, nel mio piccolo ufficio durante le pause serali e in tutti i momenti adatti. Ho cercato di costruire uno spettacolo che non fosse pesante ma nemmeno troppo leggero, alternando la lettura di alcuni Fioretti di San Francesco a brevi racconti, una telefonata. Durante la prima prova generale nella scuola del Picolo Coro, non sono riuscita a capire quanto e cosa sia passato ai miei amici coristi portandomi il dubbio fino ad oggi, per la prima presentazione del Radio – Concerto.
Alle 16.30 lascio il tavolino del bar assolato e mi raggiunge mio marito nel tragitto alla Basilica di San Francesco in Piazza Malpighi. All’ingresso della cancellata ci accoglie la locandina che abbiamo realizzato io e Claudio per l’evento intitolato, il Radio – Concerto “A tu per tu con Mariele”. Nel manifesto capeggia un meraviglioso disegno storico di Carla Cortesi (e non di Luisa Rossi!) che realizzò nei primi anni settanta, dove Mariele è attorniata da un gruppetto di bambini (alcuni sono proprio tra i coristi dei Vecchioni di Mariele!). Sullo sfondo, la Basilica e sotto, tutti in fila, i patrocini: del Comune di Bologna, dell’Antoniano, della Fondazione Mariele Ventre, di Servizi Museali Bologna (unico sponsor grazie alla fatina Francesca Isceri) di PUNTO RADIO (che ha promosso l’evento) e della FAI. Per ogni patrocinio ho speso molto tempo tra mail, telefonate e controlli incrociati. Sono riuscita a divulgare l’evento grazie a ben due puntate su PUNTO RADIO (inventando un jinge)
con le interviste di Michele Bettini (nella trasmissione: “Teste di calcio”) e Manes Bernardini (nella trasmissione: “Finestra su Bologna”); grazie al servizio di Ètv con l’intervista di Giuseppe Pilloni; grazie al tabellone informativo di Bologna Welcome
Grazie al maxischermo della Basilica di San Francesco e all’indispensabile e capillare volantinaggio fatto dai Vecchioni di Mariele in ogni dove.
Entriamo nel chiostro dove si svolge il mercatino e il signor Ennio ci accompagna nel salone della biblioteca che abbiamo allestito tre giorni fa con Fra Marco Moroni (rivelatosi un factotum!) e mio marito.
Hanno montato l’impianto con il proiettore e mentre disponevamo le sedie in fila ho scoperto le doti canore di Fra Marco mentre cantava a squarciagola “La ninna nanna del chicco di caffè” e “Romagna mia”…
Poco dopo alcuni volontari della chiesa, mi mostrano il rinfresco che hanno preparato, lasciandomi sbalordita…
Dopodiché raggiunto il salone, prendo coraggio chiedendo in prestito un’aspirapolvere per migliorare la moquette del palco blu mentre Claudio dice che esagero…ma i particolari sono importanti! Poi apro la piantina dei posti e comincia un Tetris tra una disdetta dell’ultimo minuto e una conferma…
Attacco i cartelli alle sedie ripensando alle modalità d’invito, diverse per ognuno e mentre lo scotch si appiccica su se stesso sono contenta di vedere in quanti abbiano accettato. Nel frattempo Claudio posiziona il proiettore, regola i volumi e sistema la sua postazione di regia.
Per prima arriva Angelina (per me è un buon segno…) poi non ricordo più l’ordine mentre continuamente vigilo il portone, infatti l’ingresso al Radio-Concerto è predisposto da un altra entrata con relativi boccioni per l’offerta libera. Luciana arriva arzilla e tutti i coristi piacevolmente meravigliati dalla bellezza del salone della biblioteca. Iniziamo le prove ma sul palco non ci stiamo e ci disponiamo sfalsati.
Ognuno dice la sua, siamo tante teste e solo Luciana riesce a stroncare quella confusione che sempre ci contraddistingue…Partono le basi, cantiamo dei pezzetti di canzoni, alcune le saltiamo, proviamo i cambi di posizione, i passaggi del microfono e mentre stiamo cantando, si apre il portone ed entra mia madre. Io e mia sorella incredule scendiamo dal palco e corriamo ad abbracciarla! Avrei tanto voluto che partecipasse a questa giornata speciale ma sapendo cosa comporta ogni suo spostamento da Fano, non avevo insistito e lei ci ha voluto fare una sorpresa architettata da giorni. Un gran bel regalo che mi commuove e mi motiva ulteriormente.
Finita la prova generale (alquanto disastrosa) andiamo dietro le quinte in una stanza dove appoggiamo le nostre cose ma nel salone inizia ad entrare gente poichè nessuno ha chiuso il portone laterale così cerco di prendere in mano la situazione facendo uscire tutti ma proprio tutti, anche quelli cui Luciana aveva concesso di rimanere (poichè avevano già fatto la loro offerta). Finora sono stata calma domando la mia agitazione ma ora non più. Sono nera di rabbia che ahimè sfogo sull’unico sventurato dei volontari della basilica che trovo, mentre con occhi di fuoco gli chiedo spiegazioni e gli ricordo che senza un’entrata gestita, rischieremo di non incassare un soldo. Lui intimorito provvede subito a cercare le persone addette all’ingresso ed io torno nel retro dove, prima del concerto, accade l’impossibile… Giulia, la vecchiona più giovane ha un mancamento e invece di farle respirare aria le stiamo tutti addosso preoccupati con caramelle, goccetti di acqua, spostandola nelle più svariate posizioni e tempestandola di domande….poi Cristina perde il gancino del distintivo che dopo una smodata ricerca tutti chini in terra, spunta rotolando dal suo pantalone e non si capisce come, fori il sedere di Lorenzo…intanto mia sorella sgattaiola dal portone laterale e compra al mercatino della basilica, un decolte nero a 7€ che decide d’indossare per il concerto per poi cambiare idea all’ultimo secondo mentre io e Betta ci guardiamo allibite e Claudia mi dice “scrivi!” riferendosi ai miei racconti…ma l’emozione tira brutti scherzi e anch’io contribuisco all’angoscia generale correndo in bagno per l’ultima pipì. Nel frattempo si sono infilati nel pertugio a salutarci, Mario Luzzato Fegiz che è arrivato da Milano, Liliana Caroli per ricordarci che ci vuole bene e Stefano Nanni con il suo cagnolino inseparabile per augurarci un in bocca al lupo. In quei pochi metri e minuti le emozioni ci riempiono di adrenalina e torniamo bambini mentre ridacchiamo per qualsiasi cosa. La sala inizia a riempirsi e la gente si siede, il brusio aumenta insieme alla contentezza. Giulia miracolosamente si riprende, pronta per cantare. Finalmente Giacomo, ormai il presentatore ufficiale, esce sul palcoscenico per una breve introduzione mentre noi coristi siamo tutti stipati nel corridoietto pronti ad uscire. Ci siamo, ce l’abbiamo fatta! ora basta pensare ai dettagli perchè è il momento di salire sulle ali del canto. Sono pronta, siamo pronti e come un tempo riusciamo a trasformarci in un coro serio mentre ordinatamente prendiamo i nostri posti sul palco. Un manto invisibile scende su di noi circondandoci.
Parte il primo audio e la voce di Mariele riempie il salone creando commozione per chi l’ha conosciuta e curiosità agli estranei. Con la coda dell’occhio controllo i posti e manca solo un’ospite che arriva poco dopo, il Vice Sindaco Marilena Pillati. Fra Marco ci riprende col cellulare in prima fila e il salone è pieno come la mia soddisfazione. Scorgo volti familiari, amici, persone importanti per la nostra storia corale come Liliana Caroli, Mario Cobellini e alcuni genitori ma adesso posso cantare tranquilla e chiudere le finestrelle organizzative…Claudio fa una regia perfetta ascoltando attentamente il pubblico negli applausi.
Si alternano le canzoni alla voce di Mariele con qualche foto significativa del tema trattato e c’è grande attenzione, si sente addosso.
Cantiamo con grande armonia senza molti degli errorini che spesso scappano mentre Luciana è luminosa e come sempre indispensabile. Le sue espressioni e molte gestualità sono familiari, contribuendo ogni volta a ripercorrere la mia infanzia quando, nella stessa posizione, riuscivo a cantare sicura solo con gli occhi incollati su Mariele, oggi su Luciana.
Anche oggi siamo riusciti a diventare “una voce sola” e Claudia C. si è goduta il canto per la prima volta,
mentre tutti siamo contenti, sbalorditi da un pubblico che non smette più di applaudire, che si alza in piedi e ci regala gioia.
Al termine del concerto, Giacomo invita gli ospiti sul palco e continua la sorpresa con una Pillati coinvolta, una Ventre irrefrenabile, un Cobellini commosso, un Lucio Mazzi entusiasta (che ci ha poi scritto l’articolo STREPITOSO: “É viva la storia di Mariele”) e un po’ di umorismo tra Mario Luzzato Fegiz e l’episodio raccontato su Liliana.
Per finire in bellezza mangiamo in una splendida sala, il ricco rinfresco preparato dai volontari della basilica, salutando i presenti in quell’atmosfera leggera da dopo concerto! Il calore umano mi sfama di abbracci, parole buone, lacrime e sorrisi che raccolgo a piene mani e per fortuna…visto che quando arrivo al buffet non c’è più niente!!!
Questo è un giorno che terrò stretto stretto.