Ma è qualcosa d’inspiegabile, tornare ad accarezzare una mano che è cresciuta quasi quanto la mia, accarezzare una guancia morbida o una testa più grande.

Perché per un bel pezzo lei non l’ha più voluto e intanto il suo corpo cresceva, facendomi perdere le misure tattili.
E avevo paura di doverle abbandonare per sempre quelle carezze.
Ma da qualche sera Zucchetta è tornata affettuosa e senza vergogna mi chiede le coccole.
A me non sembra vero e cerco di farne scorta per futuri periodi di astinenza.
Lassù, sul suo letto a castello, la accompagno e mi faccio venire male al braccio per sorreggermi ma ne vale proprio la pena…