Ritrovo alle 9.15 all’Antoniano per partire alle 9.30 capitanati da Rosario, il nostro fedele autista. Trovare parcheggio è impossibile perché c’è la messa ma pian piano arriviamo tutti, con le nostre divise avvolte nelle custodie. Saliamo sul pullman mentre Luciana, vispa come un grillo, corre ad occupare un posto macchina a Laura, mamma di Simona, che ha parcheggiato sulle strisce gialle…
Ci siamo tutti mentre l’appello scandisce i presenti, con noi, anche Maria Antonietta, instancabile viaggiatrice. Inizia il viaggio con qualche preghiera e santi protettori. Questo rumore di pullman e preghiera mi riporta ai viaggi che facevamo col Piccolo Coro replicato oggi come Vecchioni di Mariele! Parte il brusio mentre passo a Luciana il copione della Storia-Concerto che metteremo in scena oggi, per la prima volta, al Teatro Malatesta di Montefiore Conca. Lo legge a voce alta mentre la ascolto con attenzione per scoprire il suo giudizio. Siamo in trentasei tra coristi, amici e parenti pronti a trascorrere una giornata di compagnia e di canto. Simona, una Vecchiona non operativa, ci ha invitato nel suo piccolo paese, un luogo incantevole a molti sconosciuto: Montefiore Conca. In una domenica di luglio io e mio marito abbiamo fatto un sopralluogo, scoprendo una piccola perla mentre io e Simona fantasticavamo tra il teatro e la rocca. In soli tre mesi siamo riusciti ad organizzare il viaggio con tutti gli annessi e connessi. Quel pomeriggio di luglio ho conosciuto il sindaco che dall’altra parte del tavolo, a casa di Simona e Domenico, mi ascoltava incredulo mentre raccontavo entusiasta la storia del nostro coro!
La guida impeccabile di Rosario non mi fa accorgere del viaggio che vola tra chiacchiere e risate da un sedile all’altro. Mentre faccio un breve video della prova per “La banda dello zoo” mi sento felice e fiera perché oggi si respira grande gioia..le trasferte ci uniscono, mescolano e rinsaldano.
Arrivati a Montefiore Conca, ci accoglie Lorenzo, il tecnico del teatro e noto subito la sua calma che in questi frangenti è un toccasana! Ci eravamo già sentiti per accordarci
sull’attrezzatura occorrente per la Storia- Concerto e le posizioni della pedana.
Apre il gioiello, il teatro Malatesta di Montefiore Conca, mentre echeggiano gli “ooo” di stupore dei Vecchioni man mano che entrano. Sembra di essere in un quadro, in un disegno o in un cartone di Walt Disney quindi è perfetto per noi, soprannominati “gli eterni bambini”…
IL TEATRO MALATESTA
Raggiungiamo i camerini per appoggiare le nostre cose e iniziamo le prove che sono il momento più difficoltoso e delicato. Finalmente ci raggiunge Simona che salutiamo con entusiasmo mentre si unisce alle prove. Poco dopo arriva la mamma che ci ha raggiunti da Fano con un’amica, quindi ora sarà ancora di più una festa! Poi noto un tizio che entrando nel teatro, riprende con una piccola telecamera e scatto come una molla…ma chi è? Poco dopo lo riconosco…è Domenico (che ci riprenderà per tutto il giorno…!) Claudio rimasto in maglietta, sale e scende di continuo i piani mentre attacca cavi, regola volumi, cercando una soluzione ottimale con Lorenzo nella confusione di un gruppo di bambini cresciuti. Il palco è delizioso ma stretto quindi inventiamo nuove posizioni mentre Claudia che ahimè ha il ginocchio gonfio, deve cantare seduta. Le immagini sullo schermo sono coperte dalle nostre teste, così spostiamo ancora la pedana mentre i tecnici regolano il proiettore. Proviamo qualche brano e mi accorgo che nel montaggio del video ho sbagliato ad inserire una canzone…PANICO…ma Giulietta provvede con un’intuizione furba e in una manciata di minuti Claudio risolve. Ma adesso ad ogni canzone sudo freddo preoccupandomi inutilmente… Finalmente arriva l’ora di pranzo e proprio di fronte al teatro ci ospitano in un localino delizioso: “La locanda del Grillo” dove un cameriere cordiale ci prospetta tagliatelle a fiumi e ciccia alla griglia, conquistando la nostra simpatia! Siamo in tanti e ci disponiamo nei due tavoloni della sala. Per un attimo mi guardo intorno incredula e penso a quante meraviglie possano costruire le passioni…
Mangiamo squisitezze accompagnate dal vinello del Grillo (proprio oggi che inaugureremo “La Teresina senza appunto “il Grillo originale”) e ci raggiungono Giacomo (con mio grande sollievo) e Augusto (con mia grande sorpresa) unendosi alle tavolate. Ora il vocio dei commensali è musica che scalda il cuore ma non sono “a bolla” fino a quando i conti degli extra tornano grazie al sostegno di Domenico e il modulo SIAE è compilato con l’aiuto di Elisabetta. Il vinello della casa è squisito e ne faccio assaggiare un goccino anche alla nostra immancabile discussa mascotte…
mentre fiumi di tagliatelle e allegria inondano le tavolate! Ora la musica è anche per gli occhi mentre guardo i miei amici coristi, folli adulti ed eterni bambini…tutto questo vale l’intera fatica di organizzare un concerto…
Con le panze piene raggiungiamo il teatro ma oggi non mi faccio assalire dal panico infatti a mezz’ora dal concerto siamo ancora davanti al ristorante a ridere e chiacchierare e per la prima volta sono loro a farmi fretta mentre sfumacchio una sigaretta! Torniamo ai camerini per cambiarci mentre Giacomo e Claudio tramano una modifica al copione che coordiniamo dietro alle quinte…Giacomo presenterà l’inizio del concerto con le gambe penzoloni dalla balaustra con un occhio di bue puntato. A questo punto mi accorgo che serve qualcuno che apra il sipario così assoldo lì per lì Francesca, figlia di Claudia che al mio cenno parte. C’è poca gente ma non importa anche perché per riempire un teatro serve una comunicazione serrata e questo è il primo evento che inaugura l’autunno culturale di Montefiore Conca.
Il signor Ceccarini di Icaro tv è stato di una gentilezza squisita facendo ben due servizi!
Iniziamo con un quarto d’ora di ritardo giusto il tempo perché Giulia mi aggiusti il trucco e Luciana mi dia una caramella che per farmi tornare la voce… proprio oggi che inaugureremo La canzone del mio Zecchino d’Oro, “La Teresina”, nemmeno provata con Giacomo…ma le sorprese non finiscono e Paolo vuole tenere addosso il cardiganino nero mentre siamo tutti vestiti con la camicia bianca… così giusto per alleggerire la tensione…
Parte la voce di Giacomo che presenta e alla frase ZUM ZUM ZUM, Francesca apre il sipario e cantiamo la sigla. In prima fila vedo il Sindaco e più indietro tutti i parenti e gli amici tra cui la sorella di Liliana! Ogni volta una sorpresa, un viso noto che torna, un tassello della nostra storia che fa un disegno…cantiamo e cantiamo mentre Giacomo m’incanta con la sua disinvoltura nel colorire e arricchire il copione. Purtroppo siamo in molti ad essere raffreddati e sentiamo poco la musica quindi spesso caliamo o perdiamo il tempo mentre continuamente faccio cenni con la mano al tecnico di alzare la musica (inutilmente). Senza voce e con la musica bassa diventa un concerto faticoso e non riesco a lasciarmi andare al mio solito viaggio temporale che azzera il tempo e i pensieri ma riesco comunque a vivere un’esperienza intensa in questo gioiello di teatro. La Storia – Concerto alterna canzoni a notizie storiche con qualche video durante i brani e oggi scorre per la prima volta “Ciao amico” con tutte le nostre foto e “La Teresina” dove una formica torna a cantare…Anche oggi si realizza un sogno neanche sognato mentre tutti insieme diventiamo una voce. All’ultima canzone ci raggiunge sul palco Simona
per cantare con noi “Nella vecchia fattoria” obbligata a fare da spalla a Topo Gigio… Sul finale piovono i ringraziamenti del Sindaco e del suo vice, conditi da battute sul mio caratterino, conosciuto in fase organizzativa.
Infine i saluti, gli abbracci, i ringraziamenti, i sorrisi e tutti i regali che solo la musica può portare.
Risaliamo sul pullman stanchi e felici mentre Luciana sprizza adrenalina da tutti i pori che sfoga al microfono con l’umorismo e il rigore che la contraddistinguono. Oggi ci regala quattro crocette e la sua allegria è contagiosa anche se metà dei coristi si è già addormentata! intanto nella penombra del pullman io, Luciana e mia sorella stiamo già pensando al prossimo progetto mentre rispolveriamo pezzetti del Cantaesopo, mai sazie di leggerezza…