Alle 20 il corridoio della scuola é ancora pieno dei bambini e genitori del Piccolo Coro che si salutano frettolosamente scambiandosi gli auguri. Dopo un quarto d’ora sono sola ad aspettare “gli altri bambini: i Vecchioni di Mariele”. Nel silenzio gusto l’attesa. All’improvviso spunta “la Peppina”, Simonetta, con un cabaret di squisitezze, poi Claudia, la corista più recente e via via le sorelle Boriani, i fratelli Rubini, le sorelle Kuhn… ora la scuola é piena di bimbi cresciuti (o sperduti?!) che scherzano e ridono attorno a un tavolo pieno di leccornie. Senza metterci d’accordo é saltata fuori una piccola festa! Paolo che mi conosce, mi versa un bel bicchiere di spumante e tutto diventa ancora più frizzante. Ci piace stare insieme e si respira. Questa è la nostra “terapia di gruppo” e non a caso la direttrice é un medico! A fatica ci sediamo nei banchi e spiego che cosa ci aspetta sabato mentre con Luciana decidiamo quali canzoni cantare. Togliamo quelle che possano anche vagamente intristire perché mentre canteremo, ci saranno 150 persone che mangiano. Poi giriamo le brevi parti dei solisti in base a chi sarà presente. Ma quando arriva il momento di Lorenzo, ci stupisce con la sua reinterpretazione di “White Christmas” dove giustamente sbaglia attacchi e preso dall’entusiasmo canta anche quando starebbe al coro…Intanto Riccardo sorseggia vinello sulla soglia perché lui sabato non riuscirá a partecipare ma é venuto lo stesso! Mia sorella mi consiglia codici omeopatici mentre Sissina controlla che io scriva nell’ordine giusto le canzoni della scaletta. Il tempo vola ma alle 22.20 dobbiamo uscire perché staccheranno la luce,  ma loro non sanno che certamente non rimarremmo al buio perché quando siamo insieme siamo tutti “accesi”…