Qualche volta penso che tutta questa necessità di radici che cerco all’Antoniano, dipenda dal fatto che quelle familiari abbiano origini quasi sconosciute. Mio nonno, per esempio, era una persona molto importante che tutti stimavano e chiamavano Commendatore, quando andavamo a trovarlo alla Spezia. Addirittura aveva fondato a Lucca, una scuderia di automobili da corsa, una delle sue grandi passioni. Di lui ricordo i cappotti eleganti, la pipa metallica per parlare e una faccia da simpatica canaglia. Credo abbia avuto una vita molto intensa e sicuramente sopra le righe per quei tempi. Di lui non ho nulla se non un fermacravatte che mi regalò mamma, miliardi di anni fa. Quante volte ho litigato con lei per tutti i pensieri cattivi che le dicevo, visto che è stato un nonno praticamente assente..Ma la cosa di lui che tengo stretta è la convinzione di aver ereditato la sua energia, la sua resilienza che certamente avrà dovuto avere per ricostruire tutto ogni volta. Ho scelto di credere questo.
La passione del presidente Scaletta
