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L’8 settembre 1989 mentre a Pieve Santo Stefano s’inaugurava la “lista d’onore” per il concorso Saverio Tutino, io avevo 17 anni.
Lavoravo come apprendista commessa in un negozio del centro di Bologna. Nella foto sembro contenta, perché a quell’età ero convinta di esserlo. Finalmente non avevo più il peso della scuola, dei miei genitori che mi rimproveravano per i brutti voti e improvvisamente acquisivo indipendenza economica! un sogno per una 17enne che amava la moda, la musica e la libertà!  Oggi riguardando quella foto ho mille rimpianti di un’adolescenza sprecata a piegare maglie invece che a sfogliare libri e ad uscire con gli amici. E se non sono riuscita a viverla in quel tempo, è successo in seguito, quando, di tempo ne avevo. Così sono tornata a chiedermi chi ero, che cosa mi piaceva e che cosa sapevo fare. Oggi, all’età di 45 anni l’ho capito e aver raggiunto la “lista d’onore” di un concorso di scrittura, è una luce di speranza sul mio futuro. Scrivendo la mia storia ho ritrovato la mia identità, acquisito la consapevolezza che mi ha indicato una direzione.
La direzione della memoria…

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Memoria, scrittura e consapevolezza sono diventate direzione