Uscendo dal solito modo di pensare, ribalto la situazione e sono io che ieri sera, in occasione del Concerto Spirituale, avrei voluto applaudire al pubblico perché ho potuto fare uscire un po’ di anima insieme alla musica.
Cantare ed essere ascoltati ha in sé qualcosa d’inspiegabile, una forma d’espressione celestiale.
Anche se la chiesa era mezza vuota, per me era stracolma, considerando che alcune amiche sono venute apposta ad ascoltarmi. Una mi ha regalato un sorriso, una stupore, un’altra una conchiglia.
E mentre le note riempivano la piccola chiesa, io soffiavo magia, muovevo la bocca e le note diventando sospesa sola e luminosa, in quella meravigliosa dimensione del canto.
SOFFIAVO MAGIA
