Fino alla settimana scorsa non l’avevo nemmeno sentita nominare poi, all’improvviso mia figlia mi ha chiesto di accompagnarla al Centronova perché c’era “la Sabrigamer”. Chi?
E così l’ho cercata in rete, ho guardato qualche video (ho notato una gran somiglianza con Donna Hayward di Twin Peaks!) Donna Haywarde ho scoperto che è una famosa youtuber, modella, gamer con un timbro di voce particolare…ho capito che avrei dovuto cercare ancora per capire perchè credo fermamente nell’intelligenza di mia figlia…
Poi ho fatto un salto indietro. Mi sono ricordata di quando da adolescente non sopportavo tutte le critiche ai miei idoli, ai miei gusti, alla mia personalità che cercava una forma. Perché poi per cercare una forma se ne devono provare varie. Quindi ho evitato commenti inutili e l’ho accompagnata a questo evento.
Solo il fatto di esserci mi rendeva contenta visto che lei racconta proprio poco di sé.
Arrivate al centro commerciale abbiamo parcheggiato e mentre stavamo raggiungendo l’ingresso, abbiamo incontrato la Sabrigamer appoggiata al suo trolley fucsia.

LaSabrigamer

Mia figlia vedendola ha sussultato e io ho provato una gran tenerezza e forte empatia. Lei, notando il sussulto le ha detto: “Non sono io!”. Dopodiché mia figlia è rimasta insieme a lei e alle altre tre o quattro ragazzine mentre la Sabrigamer telefonava. Nel frattempo io cercavo di fotografarle insieme ma mia figlia, orgogliosa, non voleva, così sono andata a fare un giro. Entrata al Centronova ho trovato una folla di ragazzini dai 12 ai 15 che la stavano aspettando in un’atmosfera elettrica. Io guardavo e cercavo di capire che cosa sarebbe successo, curiosa. Dopo poco sono tornata verso l’ingresso e a quel punto la Sabrigamer ha fatto il suo ingresso, seguita da un boato.

E dentro quella energia sentivo la necessità di appartenenza così forte in quell’età.
Filmavo, fotografavo e mi era anche venuta voglia di fare interviste per capire meglio ma non ero pronta e non avevo nessun titolo per farlo. Poi ho scambiato un paio di battute con due genitori che come me accompagnavano le figlie e mi sono sentita tremendamente diversa, avrei preferito andare insieme ai ragazzini e guardare da vicino, capire, scoprire. Ma il mio aspetto di ultra quarantenne mi avrebbe reso ridicola. Così ho aspettato per poi scoprire che quell’incontro con la Sabrigamer serviva solo a fare una foto con lei, un autografo, un abbraccio e magari regalarle un pupazzo, uno dei tanti che mostra nei suoi video.

Io che speravo sentirla parlare, comunicare qualcosa a quella folla affamata delle sue parole…

Quindi mia figlia ha preso il suo numerino della fila il trecentoequalcosa per avere lo scatto con lei mentre io biascicavo lamentele considerando che ce l’aveva a fianco un’ora prima….
Però ad accompagnarla c’ero!