Non ci riesco ad esultare il primo giorno di scuola dei miei figli.
Non lo vivo come una liberazione ma come un vuoto.
E non mi piace che questo vuoto sia sempre inteso come egoismo, sdolcinatezza, possessività o pochezza.
In realtà è semplice amore che nutro per loro.
Perché a me piace la loro compagnia anche quando diventano insopportabili, a me piace il nostro modo di stare insieme anche quando non facciamo nulla di speciale.
E sono ben contenta quando fanno nuove esperienze, non mi ritengo una madre priva di interessi che assorbe felicità solo da loro.
Ma anche quest’anno mi trovo a fare i conti con un altro pezzo d’infanzia che se ne va.
Tutto il nostro tempo trascorso insieme è sempre stato una scelta, mai una costrizione.
E certamente è meraviglioso che i figli crescano e che s’incamminino per le loro strade ma è altrettanto vero che quella gioia a tutto tondo di protezione, accudimento, tenerezza, sia irripetibile.
Oltre a questo posso sostenere che grazie a loro cresco ogni giorno.
Loro sono il significato della mia vita.