Stamattina ho puntato la sveglia presto e dopo i primi minuti di pigrizia mi sono alzata. Ho chiamato anche mia figlia e siamo andate a fare la passeggiata dei nove chilometri sul mare. Il sole scaldava più del solito ma mi sono voluta fermare a salutare la ragazza che fino allo scorso anno lavorava allo spaccio e da quest’anno si è spostata al bar del bagno a fianco al nostro. È stata contenta di vederci e ci siamo trattenute a bere un caffè e un latte, uniche clienti in quell’orario insolito. Lo stabilimento era ben curato e grazioso mentre il nostro rimane sempre quello più spartano. Poi abbiamo proseguito la camminata fino al Lisippo la passeggiata panoramica di un chilometro che unisce la spiaggia di Sassonia al porto di Fano.

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Al termine della passeggiata, una tra le più estese della riviera adriatica, è stata collocata la riproduzione della statua del Lisippo.

L’artista Paolo Furlani ha eseguito una rivisitazione dell’opera d’arte l’originale si trova infatti ancora presso il Getty Museum in America e ho scoperto che vi ruota attorno una storia

Questa volta camminavamo spesso affiancate, confermando, ancora una volta, che la pazienza paga. Lei sta crescendo e la sua spalla inizia a superare la mia.
Alla fine della camminata del Lisippo lei mi ha chiesto di andare oltre, raggiungendo il faro rosso, così siamo tornate indietro per un lungo tratto 7.jpgpoi abbiamo scavalcato la recinzione. Camminando per quel tratto abbiamo notato delle porte blu che sembravano delle piccole rimesse e ne ho viste un paio stipate di qualsiasi cosa, talmente zeppe da non capirne il contenuto. 6
Quindi ci siamo sedute stanche sotto al faro e mi sono resa conto che eravamo solo a metà del nostro tragitto.

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Ma è meraviglioso e incredibile scoprire quanto un figlio possa darti la spinta così poco dopo ci siamo incamminate nuovamente.
Da un’altra prospettiva guardavo la statua del Lisippo e mi sono chiesta perché non abbia i piedi…
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Almeno ero soddisfatta del sudore che sentivo colare nelle mie panta nere di caucciù. Tornate quasi all’inizio della passeggiata, a sto punto mi sono incuriosita io e ho voluto vedere cosa ci fosse intorno. Abbiamo trovato un bar accogliente, arredato con dei pallet favolosi e una sala dove probabilmente si svolgeranno degli eventi.

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Infine siamo tornate lungo il nostro solito percorso fino a casa io e lei fino alla spiaggia. Ed è stato bello nella sua semplicità, camminare insieme anche senza poi tante parole.