Ieri pomeriggio siamo capitati al Magazzino del sale “Torre” di Cervia.
Casualmente era l’ultimo giorno in cui l’artista Luigi Marzo esponeva la sua mostra.
Il titolo: “Oltremare” è un viaggio attraverso il mare e le onde emozionali che porta con sé.

Locandina
Nel locale spazioso, che si presta bene ad un’esposizione, mi sono tuffata nell’assorbimento che solo l’arte può dare.
Con calma, ho osservato con cura ogni quadro, pur sapendo che avrei dovuto riguardarli il giorno dopo per recepirli, almeno in parte.  Così, armata di pazienza li ho fotografati tutti con il mio telefono.
Dopo un po’ mi sono domandata se i quadri fossero di un solo artista, considerando lo stile così differente da uno all’altro.

Ma l’arte è qualcosa di diverso per ciascuno e mi sono piaciute le numerose sensazioni che questa mostra mi ha suscitato.

Alcuni lavori mi hanno evocato l’infanzia, con i colori pastellati, i disegni semplici, i segni elementari. E questo genere di opere mi fa sentire vicina, come se anch’io un tempo, ne avessi fatto parte.

Quelli astratti e appuntiti mi hanno fatto intravedere l’adolescenza e quei tempi in cui le forme e gli umori erano spigolosi.

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Mentre alcuni tratti mi hanno fatto pensare agli anni settanta, ai freak, a periodi zeppi di sogni ad occhi aperti e fantasie sfrenate.

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Poi ho scelto quelli che mi hanno fatto vedere i viaggi dentro quei segni dorati e argento a ricordarmi templi, metalli e profumi.

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Ma il viaggio più intenso è stato quello negli occhi dell’artista che raccontava di sé con una passione che quasi si poteva toccare. Un uomo circondato da tutte le sue creazioni ma pur sempre alla ricerca in un lavoro senza fine.

 

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