Nel gennaio 1989 partecipai al primo concorso di Tap Model: una gara eccentrica per ragazze non superiori ai 160 cm di altezza, capitanata da Syusy Blady e Patrizio Roversi e provvista di una numerosa giuria.
La notizia del concorso uscì sul Carlino Bologna e a mia insaputa, mi iscrisse il mio ragazzo.
Dopo pochi giorni, ricevetti a casa una scheda da compilare

e a quel punto presi la cosa sul serio.
Seguirono le istruzioni dettagliate del concorso:
1 PROVA PER TUTTE LE CONCORRENTI
Sfilata con il vostro modello.
Frase che vi caratterizzi di fronte alla giuria
2 PROVA: L’UOMO IDEALE
Avete 3 minuti per scendere in platea e convincere un uomo a farvi da partner. Breve dichiarazione di fronte alla giuria (perché lo avete scelto? E’ il tuo ideale o è il primo che hai trovato? etc.)
Prova di ballo in pista sempre in coppia con il vostro “uomo ideale”.
Finita la prova precipitatevi a vestirvi da befane (il più presto possibile)
3 PROVA
Sulla canzone di SYUSY, tutte insieme vi spogliate fino a restare in costume da bagno. Alla fine della canzone continua la musica sulla quale una per una sfilate in passerella.
SECONDA SELEZIONE
Rimangono in gara 10 concorrenti.
4 PROVA
Ognuna delle 10 rimaste ha a disposizione un minuto per cantare una canzone oppure raccontare una barzelletta, lanciare un appello, ballare, recitare una poesia o quant’altro la possa caratterizzare di fronte al pubblico e alla giuria.
TERZA SELEZIONE
Restano le tre finaliste. Sfilata di 6 concorrenti tra quelle che sono state “bocciate” per prime, vestite da “debuttanti” o da spose, accompagnate da 6 Vigili Urbani.
5 PROVA “CONFERENZA STAMPA”
Le tre finaliste rispondono ad una domanda a testa di cultura, politica e attualità poste dalla giuria.
Il pubblico vota.
Dichiarazione della vincitrice e festa finale sulla sigla di MISS ITALIA.
Io, il desiderio di esibirmi l’ho sempre avuto (per carattere e per le esperienze della mia infanzia) ma dopo aver letto lo svolgimento del concorso, arrivarono i primi dubbi…
Ero euforica ma al tempo stesso non mi capacitavo dell’andare su un palco senza saper fare nulla: una gioia con qualcosa di amaro in fondo.
Arrivò in un battibaleno il giorno del ritrovo.
Conobbi di sfuggita Syusy, una ragazza semplice e con una grande dolcezza e Roberto che scherzava sempre.
Eravamo in tante, trentadue concorrenti e quasi tutte molto convinte di spiccare il volo non si sa in quale direzione…
Io ero entusiasta e spaesata.
Non avevo certi atteggiamenti maliziosi ma anch’io volevo farmi notare.
Il problema era che non sapevo neanch’io per che cosa.
Mi sentivo speciale ma non avevo ancora trovato il mio centro.
Il giorno prima dell’evento, il 5 Gennaio, ci conoscemmo, pranzando tutti insieme nel capannone enorme alla fiera di Bologna: il MADE IN BO.
Poi seguirono la prova costumi, trucco, foto e riprese.
Ricordo profumi forti, luci abbaglianti e la meraviglia di essere abbellita da degli esperti, come una star dello spettacolo.
Un vero e proprio sogno ad occhi aperti per una diciottenne inconsapevole.
L’aria era frizzante e densa di adrenalina.
Cenammo insieme al MADE IN BO poi andammo a RETE 7 per una ripresa della breve intervista ad ogni concorrente.
Il giorno seguente tornammo alle 11 per le prove sul palco.
Pranzammo ancora insieme poi nel pomeriggio ci furono le prove di vestiti, trucco, ecc. e i dietro alle quinte.
Ricordo che il pomeriggio fu la parte che preferii. C’era quell’attesa misteriosa fatta di immaginazione, paura e adrenalina…e poi parecchie risate, pettegolezzi e conoscenze!
Alle sera ebbe inizio il concorso.
Il capannone era murato di gente, al di sopra di qualsiasi aspettativa: tremila concittadini stipati dentro e duemila fuori.
Panico. Fino a quel momento mi ero divertita poi è arrivata l’ansia.
Una simile folla avrebbe spaventato anche un professionista.
Finalmente iniziò lo spettacolo.
Una ad una uscimmo sul palcoscenico con il nostro personale modello scelto.
Ero vestita tutta di nero, maglia in pizzo, minigonna, calze coprenti e le mie amate “clipper”, investimento del primo stipendio da commessa….
La mia frase, con voce tremante, fu:
“Allora, mi hanno dato cento consigli per questo concorso ma il migliore è essere me stessa!”
Dopodiché seguii la sfilata in costume.
Mi tolsi semplicemente maglia e gonna, lasciando la calza coprente e la scarpa clipper.
Fu molto, molto imbarazzante e mentre camminavo tenevo la testa bassa…
Finalmente iniziò lo spasso quando, tutte insieme, scendemmo dal palco per cercare il nostro uomo ideale.
Io fortunatamente trovai il mio parrucchiere che dovetti tirare a forza dalle braccia della fidanzata…E motivai la mia scelta per i suoi capelli rossi! dopodiché ballammo insieme, imbarazzati e divertiti…
Poi corremmo dietro alle quinte per travestirci da befane con mantelli e scope. Ci improvvisammo ballerine sulle note di “Tocca tocca toccami”.
Mi vergognavo da morire e cercavo di rimanere nascosta nell’ultima fila…
A questo punto ci fu la prima votazione.
La giuria era composta da: la cantante Rita Pavone, la spogliarellista Dodò d’Ambourg, il camionista Giuseppe Sinistro, il presidente dell’ Arci-gay Franco Grillini, l’assessore al traffico Claudio Sassi, il parrucchiere Marco Zanardi di Orea Malià e altri.
La passai e rimanemmo in dieci. Intanto dietro alle quinte iniziavano i primi malumori.
Seguii la prova più difficile: l’esibizione.
Io cantai un frammento di “On my own” (di Nikka Costa), in un inglese improbabile. Mi tremava la voce e stonai con mio grande sconforto…nonostante l’ovazione del pubblico.
Seconda votazione della giuria.
Passai anche questa ! Ora eravamo solamente in tre e con grande meraviglia mi assalii il desiderio di vincere che fino a quel momento non mi aveva nemmeno sfiorato…
E dopo la sfilata di sei concorrenti escluse, uscirono le tre finaliste: io, che fino a quel momento avevo il punteggio più alto, Sonia Steri, una ragazza di 24 anni e Ivana Morini quarantenne bolognese.
Ci sedemmo per la domanda a sorpresa (cultura, politica e attualità).
A me chiesero che cosa pensassi delle tasse e come una scolaretta impreparata balbettai di non essere pronta…
Seguì l’ultima votazione, quella del pubblico, munito di apposite bandierine colorate.
Il conduttore, Patrizio Roversi, fece una conta sommaria e decretò la vincitrice: Sonia Steri, la maestrina di 140 cm che veniva dalla Sardegna.
Ed il premio del viaggio a Parigi sfumò dai miei pensieri. Al suo posto mi venne regalata una foto d’arte 70 x 100 di Cristina Comperini.
Finito lo spettacolo, improvvisarono una discoteca.
Avrei potuto godermi la mia notte di gloria, ballando tra le persone del pubblico.
Lo stesso ragazzo che mi aveva iscritta, volle andarsene per un forte mal di testa.
Non gliel’ho mai perdonato.
In seguitò uscì il MANUALE DELLA TAP MODEL di Syusy Blady, edito da Longanesi & C., dove spunto a pag. 125…
A distanza di tutti questi anni, credo che questo concorso sia stato strepitoso per il suo anticonformismo che ancora non sapevo di seguire..
Conservo con grande orgoglio la corona e la fascia del mio secondo posto!
Ma come mi piace!!!
Bentornata😉