Ad ogni viaggio si torna con la valigia piena: di vestiti spiegazzati e di esperienze. Non solo paesaggi e concerti.

Perché viaggiare con un grande gruppo fa scoprire sempre nuove persone, quelle che già credevi di conoscere e quelle con cui non ti è mai capitato di chiacchierare. Poi anche io stessa mi svelo nel bene e nel male. Mi accorgo che c’è sempre una nuova energia che muove pensieri e azioni. Non mi piacciono i gruppi chiusi, non mi piacciono i posti fissi a tavola perché l’aria che circola diventa viziata. E credo che in un grande gruppo ci possano essere tante persone che offrono le loro qualità, le loro esperienze ma occorre anche lo spazio. Qualche volta prendono il sopravvento la stanchezza, il nervosismo o la propria sete di giustizia ma certamente imparare a stare in un “gruppo” è molto difficile. Io continuo a provarci, nonostante tutto, nonostante qualche volta faccia molta fatica.
Parole sante. Imparare a stare in un grande gruppo e sopratutto interagire con tutti e non con le solite due o tre persone, è molto difficile. Come in tutte le cose, non bisogna mai smettere di provarci, così da migliorare se stessi.
Caterina
Ciao ZZ, la tua esperianza credo sia comune a molte persone.
Personalmente quando ero single e andavamo in vacanza in compagnia, non ci sono mai stati problemi, ma al massimo qualche discussione per decidere cosa fare / cosa mangiare / dove andare.
Con le famiglie (mariti, mogli, figli), invece, tutto è cambiato. Le decisioni da prendere sono sempre state ‘sofferte’, le esigenze personali sempre anteposte a quelle di gruppo.
Per questo motivo io NON vado più in vacanza con famiglie di amici, ma preferisco solo la mia famiglia.