Eravamo nel parco della Montagnola e Zucchetto correva scalmanato con il suo amico. Io parlavo con alcune ragazze forestiere.

A un certo punto ha visto un pupazzetto abbandonato sotto una sedia. Una piccola ape di pezza infangata. Si è fermato e ripetutamente mi ha pregato di raccoglierlo. Mi ha chiesto di non lasciarlo lì, poverino, come se fosse vivente. Ha parlato con quella vocina tenera spiegandomi che avremmo potuto lavarlo!

Io, inizialmente ero imbarazzata poi dopo le sue richieste insistenti, gli ho dato retta e dopo averlo avvolto in un pezzo di carta, l’ho infilato in un sacchetto.

E mi sono quasi vergognata perché è sbagliato cambiare atteggiamento per paura del giudizio degli altri.

Se fossimo stati soli non avrei avuto incertezze.

Ma i miei figli m’insegnano tanto.