Ho scoperto una favola con un’interpretazione diversa da quella tradizionale.
Un giorno una donna, si fece conquistare da un uomo, Barbablù, temuto da tutti , mettendo a tacere il proprio istinto.
Lei guardandolo con altri occhi, riuscì a nascondere i suoi difetti.
Si sposarono, diventò una principessa e andarono a vivere in un meraviglioso castello.
Un giorno il marito partì per un viaggio lasciando alla moglie tutte le chiavi delle stanze del castello.
Dispose che avrebbe potuto aprirle tutte, tranne una.
La donna euforica si divertì ad esplorare le stanze e le sorelle la convinsero a cercare quella segreta.
Dopo vari tentativi la trovarono e aprendola trovarono una sorpresa agghiacciante.
All’interno, accatastati come piramidi di mele, c’erano dei cadaveri sanguinanti.
Così la principessa terrorizzata richiuse la porta a chiave, nascondendola nella tasca del vestito.
Ma la chiave sanguinava lasciando tracce per tutto il castello.
La povera donna cercò in tutti i modi di fermare quell’emorragia senza però riuscirci.
Così si ritrovò costretta a nasconderla.
Al ritorno dal viaggio il marito la interrogò sui suoi passatempi e lei mentì spudoratamente.
Così lui le chiese di avere il mazzo di chiavi, accorgendosi di quella mancante.
Ma lei continuò a mentire dicendo di averla smarrita.
A quel punto, il mostro infuriato la prese per i capelli per trascinarla nella stanza sanguinante insieme alle precedenti mogli uccise.
Lei, dopo averlo scongiurato, riuscì ad avere qualche minuto per prepararsi alla morte.
In realtà allertó le sorelle, dicendo di chiamare i fratelli in soccorso.
Quindi mentre aspettava, il marito, furioso, cercò di raggiungerla ma venne ucciso di soppiatto dai fratelli della principessa.
Nella storia il personaggio dello sposo è Barbablù.
Nelle varie interpretazioni della favola, viene condannata la curiosità.
Ma in una diversa spiegazione, Barbablù rappresenta l’uomo nero che abita la psiche di ogni donna che è necessario restino in possesso di tutti i loro poteri istintuali (“l’introspezione, l’intuito, la resistenza, l’amore tenace, la sensibilità acuta, la lungimiranza, l’udito sottile, i propri fuochi creativi”)
Lui è un predatore distruttivo che vuole spegnere le luci delle forze femminili.
Barbablù rappresenta un complesso di profonda reclusione che si nasconde nella vita di ogni donna e osserva in attesa di un’occasione per contrastarla.Chissà quante volte noi donne ci siamo contenute, ci siamo sentite ridicole o esagerate frenando quell’energia vitale necessaria per vivere bene…
Per sconfiggere Barbablù e poter aprire quella porta, servono consapevolezza e coraggio.
Poi ci sono mille altre riflessioni ma questa è un’altra storia…
(Spunti da: “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estès)