Ieri mattina Zucchetta era ancora a casa da scuola con l’ultimo residuo di male alla gola.
In camera sua, dopo essersi piazzata sul tappeto, ha tirato fuori tutte le scatole di LEGO e ha iniziato il suo lavoro.
Dalla porta sentivo scarabattolare, con quel rumore unico dei LEGO.
E’ rimasta in camera per ore, in compagnia della radio.
Nel pomeriggio ha ingrandito la società edile coinvolgendo il fratello.
Dalla porta sentivo la loro complicità, quell’atmosfera così rara tra loro.
E poi dopo tanto fare mi hanno chiamata perché potessi vedere quello che avevano realizzato.
Ho ammirato una città con tutto ciò che, secondo Zucchetta, ci doveva essere:
un paio di abitazioni, il parco, l’edicola, la polizia, lo studio medico, la banca, il bar.
E vedere quello che possono creare mi riempie di gioia.
Io *adoro* i Lego per millemila motivi. Non posso che apprezzare non solo l’idea ma anche la realizzazione.
Stupendo, complimenti a tutti.
Kikkakonekka
Grazie!
la Montessori avrebbe voluto allievi così…
Dici?!
Ne sono certo…