In questi tre giorni Zucchetta era malata così siamo rimasti a casa.
In parte è stato un sollievo anche se le giornate profumavano di sole ed erba. Lei all’inizio era mogia poi semplicemente e con sollievo, tranquilla. E l’atmosfera è più importante di qualsiasi posto in cui trovarsi.
Così ne ho approfittato per mettermi in pari con le faccende di casa (anche se durerà poco…) ho cucito un pupazzo, fatto il cambio stagione degli zucchetti, guardato un paio di film, masticato nozioni di geometria, scivolando tra le ore tranquille.
Ogni volta che si avvicinano dei giorni di festa mi prende l’ansia perché si deve per forza organizzare qualcosa. Ma la mia vita è abbastanza frenetica e variegata durante tutto il resto del tempo che spesso le feste sono solo un’occasione per rallentare e godermi la mia famiglia e la mia casa.
Poi si parla tanto di crisi ma intorno a me non vedo tutte queste rinunce.
Da domani si riparte in velocità!
Bello l’articolo, mi fa pensare una frase, che in fondo ho estrapolato dal post, quella sulla crisi, che alla fine non c’è. Concordo: nella mia città, turistica come tu sai, molti negozi in questo gg di ponte sono rimasti chiusi, nonostante la mole umana in transito. Viceversa, molte persone che conosco sempre per il ponte hanno potuto concedersi svago a gogo anche all’estero…che devo dirti…mi sento una mosca bianca….
Allora voliamo in due…
Ciao ZZ.
Anch’io durante i weekend sono combattuto.
Vorrei tirare il fiato, farmi una pennicchella, fare due passi tanto per farli, fare un po’ la parte del pigro.
Poi invece: la partita di calcio del figlio, la spesa al supermercato (di solito ci vado sempre io da solo), qualcosa da sistemare in casa, mia madre da andare a trovare, varie ed eventuali…
K.