Ed è in pomeriggi come questo che ritrovo una misura.
Una misura ideale dove starci dentro, fatta di una pentola piena di pop corn, mia figlia tranquilla sul divano che legge un libro, mio figlio che finisce i compiti in camera.
Poi scende e mi mostra i suoi ultimi disegni fatti di mostri, a biro.

Ma per capirlo occorre aver trascorso qualcosa di brutto, burrascoso e cattivo.
Come il pomeriggio di ieri, fatto di conflitti spaesamento e tristezza.
Dove a quel punto niente è più importante dell’equilibrio della propria famiglia.
Non c’è lavoro, non c’è gruppo musicale, non c’è niente che tenga.

Perché la normalità è la miglior forma di vita.