Stamattina mi è tornata la voglia di muovermi, muovermi velocemente intendo.
Così ho indossato le mie panta in caucciù, la t-shirt e gli occhiali fuxia.
Zucchetta si è aggregata.
Quindi ho cambiato mentalmente il mio programma da passeggiata lungo la pedonale a passeggiata nel verde.
Lei teneva il passo con la sua solita determinazione.
E la mia camminata brucia grassi è diventata una gita sognante nella natura.

Appena imboccato il vialetto che da nel prato, abbiamo incrociato un gatto panna dagli occhi blu.

Poi ancora avanti abbiamo raggiunto una casa diroccata che ogni volta immagino come potrebbe diventare se fosse mia. È perfetta: né troppo grande né troppo piccola; immersa nel verde a pochi passi dal paese.
Di fronte, un fienile ed un piccolo pozzo.
Gode di una vista incantevole.
Peccato sia abbandonata, piena di scritte e mezza diroccata.
Un posto dove poter realizzare dei sogni, semplicemente lì.

Poi abbiamo ascoltato le cicale e siamo rimaste in silenzio per distinguere versi strani.

Abbiamo trovato uno stagno che Zucchetta cercava per poter vedere delle rane. Era un buco nella terra pieno di girini e c’era una piccola rana verde che si è nascosta.
Lei ha fatto tutte le sue valutazioni: ha preso un bastone e l’ha conficcato per capirne la profondità poi ne ha programmato il ritorno con in retino.

Abbiamo osservato le piante e i legni che Zucchetto avrebbe portato a casa.

 

 

Sono passate quasi due ore in un soffio d’aria calda d’estate.