Il motorino mi manca anzi, lo scooter.
Prima o poi ne cavalcherò un altro tutto mio.

Quando giro per il centro, sfrecciano i ricordi attaccati ai rumori diversi.

Il rumore del Ciao mi ricorda papà che lo usava per andare al lavoro e ogni tanto mi ci faceva salire e accompagnarlo giù nella discesa del garage.

Poi c’è stato il mio primo scooter: un Benelli rosso fiammante comprato con i miei stipendi senza neanche averlo mai provato. Pazza!
M’insegnó mio papà, un’oretta sotto casa e il giorno dopo ci andai al lavoro…

Il rumore scheggiante dello scooterino dell’Honda atteso dopo lunghi mesi.
La prima volta ebbi la sensazione di volare!

Poi il rumore della vespa, il più bello.
Un rumore che parla di spensieratezza, di pomeriggi in centro, in discoteche, in giro senza meta.

Il rumore del Velocifero (ce l’avevo solo io…) che mi accompagnava al lavoro, lasciandomi a piedi miliardi di volte…

Il rumore dello scooterone ma già ero più grande. I tragitti eterni alla casa nuova, qualche vacanza con tutte le sue scomodità …

Il rumore di viaggi nei giorni passati.