Certe sere succede.
Succede che si raccolgono brandelli di energie e si esce.
Si esce con una o più amiche.
Di ció a me già piace l’idea, quel piccolo spazio sospeso nel vuoto in attesa di essere riempito.
Quello spazietto che in alcuni momenti ti consola e ti da coraggio.
Magari sei alle prese con una delle solite storie con i figli che ti fanno arrabbiare e così, all’improvviso compare lo spazietto, come un fantasmino che ti sussurra all’orecchio:”tranquilla, stasera esci!”
Nei momenti di routine appare come una porticina di servizio dalla quale ti puoi defilare per qualche ora.
Poi c’è la preparazione all’uscita che per quanto debba essere veloce, per poter incastrare i vari tasselli familiari, ha un suo piacere.
La scelta dei vestiti, trucco e parrucco ed i fondamentali “accessori”!
Gli spettatori di questo lavoro, più che sufficienti, saranno due (il tuo specchio e la tua amica) perchè quasi sempre si scelgono posti solo per parlare, senza distrazioni.
Nello spazietto non possono mancare le golosità che gusterai amabilmente tra una chiacchiera e l’altra e lo strappo alla regola è d’obbligo.
Poi il meglio: nello spazietto torni completamente libera (se l’amica è quella giusta…) senza età, senza schemi, senza ruoli.
Libera di parlare di qualunque cosa senza cronometro, senza interruzioni, senza filtri.
Forse per chi non ha figli o per chi ne ha ma non se ne occupa, lo spazietto può sembrare un esagerazione, una sorta di vittimismo al femminile ma bisogna provare per credere (sembro una venditrice di salotti …).
Lo spazietto è quel posticino dove ogni tanto mi piace tornare per raccogliere dei pezzi di me, rimetterli insieme e sentirmi bene.
Quella strana sensazione quando torni a casa di notte, stremata dalle chiacchiere, come quando eri più sbarba. Quella stanchezza felice.