L’aria é calda e ho bisogno di fare una camminata per sgombrare la mente. Il cielo é grigio e non promette nulla di buono. Esco in tenuta sportiva e appena lascio alle spalle il rumore delle macchine, cadono le prime gocce. Timide, tiepide, incerte. Continuo a camminare spedita come se il mio ritmo potesse rallentare quello della pioggia, come se fosse possibile avere il controllo di tutto. Decido di proseguire anche a costo di inzupparmi dalla testa ai piedi e continuo a camminare allentando il passo e la preoccupazione. Alla fine smette di piovere proprio quando non ci penso più e mi accorgo di quanto “la paura di” sia un inutile freno che troppo spesso influisca sulle azioni, anche quelle più banali. Me ne torno a casa alleggerita e asciutta…