Freddo e buio alle 17.30 davanti alla fontana zampillante di Piazza Trento Trieste a Bologna. A piccoli gruppi di due, tre, ci ritroviamo con il coro dei “Vecchioni di Mariele” per salire sul pullman diretti a Forlì. La direttrice si è tagliata i capelli e si lamenta del
gonfiore, una corista chiede al volo l’indirizzo per il marito che ci vuole raggiungere mentre la voglia di vivere questa nuova avventura è la protagonista. Io ho scelto una collana rossa di panno lenci che è proprio adatta alle feste natalizie e una borsa piccola per non avere seccature. Sul pullman si fa l’appello e Luciana recita l’Ave Maria mentre il mio vicino bofonchia. E allora anche “Ave Maria, piena di grazia…” ritorna una preghiera familiare, un rito carezzevole dell’infanzia prima di ogni viaggio con il Piccolo Coro dell’Antoniano. Ci siamo vestiti tutti di rosso e nero, ognuno con il suo stile personale, per partecipare come ospiti alla trasmissione “A TREB” di Video Regione capitanata da Pier Giuseppe Bertaccini. Durante il viaggio si ride, si scherza e ci si fanno tante domande sullo svolgimento della serata. Arriviamo in anticipo e appoggiamo le nostre cose in una grande stanza mentre la signora Patrizia, gentilmente mi mostra lo studio televisivo
e mi presenta il signor Bertaccini con cui avevo parlato al telefono. Indossa un buffo cappello di paglia rotto, un paio di occhiali stile “Buggles” che la racconta sul suo modo di essere!
Poco dopo facciamo una prova di alcuni brani, testando posizioni e microfoni poi ci sediamo nelle due file che ci hanno riservato. Alle 19.30 inizia la registrazione della trasmissione che fila liscia come l’olio, senza intoppi né ripetizioni, come se fosse una diretta. Intanto smangiucchiamo pizzette, crescioni, bicchieri di vino in cartone, che danno il via a risatine soffocate e rossori di guance. Nella fila dietro i coristi esagerano ma non si sa il perché le sgridate e le occhiatacce della direttrice, arrivano tutte solo alla prima fila…perchè “il levapelucchi” in omaggio, pubblicizzato dallo
sponsor o le battutacce sulla suocera, sono irresistibili per un gruppo di mattacchioni come noi! Quindi trascorriamo tutta la serata dalle 19.30 alle 23.30 assistendo alla registrazione di tre puntate del programma tra le poesie in dialetto della signora Rosalba, i balli delle Comete di Romagna, le barzellette di Bertaccini con il colonnello, le canzoni di Rosy Forte e i brani che cantiamo tra una pausa e l’altra (due a puntata) come se fossimo ospiti a casa di qualcuno. Ma la cosa più incredibile è che l’impegno che ci mettiamo è sempre lo stesso, dalla trasmissione alla messa, con le braccia dietro alle spalle, lo sguardo attento sulla direttrice e il buio intorno.
Io mentre canto entro in una dimensione speciale in cui il tempo non esiste ma solo un grande movimento di sensazioni forti. Intanto il pubblico applaude, il fonico sorride e ad ogni brano, il conduttore fa qualche domanda alla direttrice e Antonio Dal Muto ci regala una caricatura strepitosa! Contenti di aver noleggiato il pulmino, torniamo a casa “stancucci” mentre Simonetta ripensa alla sua sveglia delle 6.30 e Sissi distribuisce Baci Perugina dopo l’appello.
Che dire? Che più cantiamo e più è bello cantare, che più ci troviamo e più è bello ritrovare qualcosa che non è mai finito.
Cara Francesca sei un’….autentica 👏 scrittrice!🤓