Quando ho scattato questa foto ero nel camerino di uno studio televisivo, chiamata per caso poche ore prima. Ricordo perfettamente che ho avuto un momento di smarrimento quando vedendomi riflessa nello specchio ho visto l’altra che mi ha chiesto che cosa stessi cercando. Perché é così che mi sono abituata ad andare avanti, giorno per giorno, cercando di avere sempre tutto sotto controllo. Ma questo attaggiamento rivela soltanto insicurezza e paura. Tutte le volte che ho mollato la presa, mi sono scoperta incredibilmente coraggiosa, creativa e leggera. E anche in quel pomeriggio d’estate dopo l’esperienza in quello studio romano, ho capito quanto sia importante cavalcare le onde di vento e di mare, quelle che innalzano e quelle che affogano. Meglio il continuo movimento che una terribile immobilità.