Mentre ossigenavo polmoni e cervello ho incontrato lungo il tragitto un uccellino. Piccolo, solo, immobile che sbatteva gli occhietti. Non si muoveva da quella posizione ingrata in mezzo alla strada. Una strada in collina ma pur sempre una strada. Io l’ho osservato da tutte le angolazioni ma non avevo il coraggio di toccarlo. Il solito amore per la tenerezza e paura dell’ignoto…poi passava una ragazza, col mio stesso piercing brillante al naso e la mia stessa solitudine. Ci siamo riconosciute e lei, più coraggiosa di me, ha strappato una foglia, usandola per smuovere l’uccellino. Ha zampettato incerto e in un lampo è volato tra i rami, spargendo al suolo tante piccole piume. Poi ci siamo salutate e ognuna ha proseguito nella sua direzione. E io mi sono sentita come quell’uccellino! Piccola, sola e immobile in mezzo ad un sentiero di collina…in attesa di una spinta per tornare a volare…