Venerdì abbiamo visitato Ascoli Piceno con una guida speciale che ci ha portato per le vie della città vuota e avvolta dal vento caldo da sembrare irreale. La prima visita, quella del ponte che mozzava il fiato, dove s’intravedeva un vecchio ponte immerso nel verde e sospeso sull’acqua limpida del fiume.

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E sventolavano i pantaloni a pois di Samantha come vele, mentre la seguivamo nel suo itinerario fatto di chiese, piazze, fontane, lavatoi, stradine, ponti che avrà percorso chissà quante volte in un misto per la sua città, di rassegnazione e fierezza. Le case di roccia e alcune chiese spoglie rimandavano una veste seriosa finché non spiccavano i graffiti spruzzati sull’asfalto in occasione di una manifestazione importante.


E tra un’oliva all’ascolana e uno yogurt da una signora antipatica, abbiamo scorto la colonnina più piccola d’Europa nella Piazza del Popolo, proprio di fianco al bar storico. E le colonne grandi, tutte diverse, donate un tempo dalle famiglie facoltose che facevano a gara per regalare quella più bella!


Mentre ci godevamo la compagnia ai tavolini, un uomo, forse un prete, rischiava la vita per togliere delle erbacce dal tetto della chiesa, appeso (probabilmente) solo alla sua fede…Nella cripta di una chiesa un mosaico si è sgretolato mentre in un altra era sparita la lampada della bontà mentre io fotografavo i motivi delle pareti da vicino.

Infine le chiacchiere seduti a un altro tavolino ma ora con un approccio diverso, forse più confidenziale.


Alla sera di ritorno dalla gita, rivedere alcuni luoghi visitati e addirittura la stessa guida in un documentario è stato stranissimo, per quello strano modo che ha la televisione di amplificare. La stessa TV che tutto inghiotte, mi ha fatto conoscere Samantha che ci ha regalato un incantevole pomeriggio d’agosto!