Ieri pomeriggio io e mio figlio, invitati dall’amica Gin, siamo stati ospiti come “coristi” ad una festicciola di Natale, organizzata da una pediatra con i suoi piccoli pazienti. La “cura umana” è un valore aggiunto che avrei apprezzato molto dal medico quando avevo i figli piccoli!
Ero molto contenta che Gin avesse pensato a noi e ancora di più dell’approvazione di mio figlio, perché a 11 anni è difficile che un ragazzino si presti a una simile esperienza (infatti continuo a credere che abbia una maturità diversa dai suoi coetanei) poi perché facendo parte di un coro, di cantare dovrebbe averne già abbastanza….

Ho conosciuto la dottoressa che ci è venuta a prendere in macchina. Durante il tragitto, le ho raccontato la tragica esperienza avuta con la mia prima pediatra che quando avevo un anno e mezzo, mi salvò la vita con una lavanda gastrica…in seguito mia madre dovette sostituirla perché ogni volta che la vedevo urlavo disperata! quindi capivo molto bene l’importanza del rapporto tra pediatra e bambino….

La festa si svolgeva in un’ampia sala di un centro civico di paese. Arrivati i piccoli ospiti con le loro mamme e qualche nonno, ci siamo seduti in un cerchio e mio figlio ha iniziato a cantare. Rosso in viso e un po’ insicuro, dopo un po’ ha rotto il ghiaccio, proponendo le canzoni che gli venivano in mente. Ho cantato anch’io, entusiasta di trasmettere canzoni del passato come “La ninna nanna di Mozart”.

Per un attimo ho chiuso gli occhi ricordando la mia maestra di canto che questo pezzo lo dirigeva con tanta dolcezza e ho gustato la vibrazione delle note che rimbalzavano dal mio corpo allo spazio intorno. In una chiarezza del tutto nuova, ho realizzato la quantità di mezzi di cui dispongo per divulgare il mio patrimonio emotivo e musicale: dalla voce alla rete. In quei canti ci completavamo, io rappresentando il passato con la “Ninna nanna di Mozart” e mio figlio il presente con “Fra Martino campanaro” in cinese! ed è stato strano e bello insieme….