Mi sono vista come un toro con due parti amputate che non riesce a passare da una porta….straziante ma meraviglioso che qualcuno sia riuscito a descrivere così la mia vivacità. Una vivacità che cerca continuamente di uscire, esplodere, vivere. Ed esplode quando canto, s’insinua quando ballo, mi scappa qualche volta quando scrivo ma sopratutto la porto con me nello sguardo. E più mi conosco più lei, la vivacità si fa largo sguaiata e maleducata perché non chiede più neanche il permesso. Appiccicata come una seconda pelle, attaccata come un braccio questa vivacità inquieta, elettrica mai sazia.
SIGNORA VIVACITÀ
