Ieri, dopo la pausa estiva, ho accompagnato i bimbi all’Antoniano per le lezioni di canto.
In genere per raggiungere la scuola, passavo dal cinema perché mi piaceva quel tragitto.
Salivo i tre scalini, passavo sotto al porticato in mattone a fianco al campanile,

Corridoio

salutavo con un cenno la portineria, aprivo la porta pesante e percorrevo il grande atrio del cinema, sopra al pavimento di palladiana. Qualche volta buttavo uno sguardo alla vetrina, o alla grande scala. Dopo un breve tratto, aprivo un’altra porta, pesante di legno, la stessa della prima sala d’incisione di milioni di anni fa. Quindi camminavo lungo il corridoio che affianca lo studio televisivo, una curva, il retro dello studio e un altro corridoio fino ad arrivare alla scuola.
Certamente questo giro era più lungo ma mi faceva sentire a casa.
Però le cose cambiano com’è giusto che sia e sono proprio i figli a ricordarmelo ogni giorno.
E quel tragitto ora è cambiato insieme all ’ingresso della portineria. Così, leggendo il cartello davanti al cinema che indicava l’altro ingresso, ho cambiato il giro.

009

Ho fatto un bel respiro e l’ho raggiunto, sapendo che mi aspettavano dei cambiamenti strutturali importanti.

Ancora.
Infatti.

Sotto al portico del palazzo ho intravisto la portineria e gli uffici al piano terra. Nell’atrio hanno montato un pavimento tipo legno e messo due panchine con due aiuole verdi. Elegante e moderno.
Il giallo è il colore predominante e probabilmente si adatta al significato che gli viene dato: il simbolo della luce, dell’energia, del cambiamento e inoltre uno dei colori simbolo della Cina.
Rilucente di giallo, ho raggiunto la scuola con una nuova consapevolezza, quella che, se non si comprende il passato, si ostacola il futuro…