Oggi ho sentito al telefono un’amica.
Era arrabbiata, molto arrabbiata con la figlia.
Anche lei è entrata nel club delle mamme di figlie adolescenti.
Ma lei non se ne capacitava, perché non riconosce più la figlia.
Era scossa e non aveva nemmeno voglia di parlarne.
Dentro le sue pause, raccoglievo tutto quello che ho passato tempo fa.
Ed io avrei fatto carte false per trovare una mamma coetanea che non mi facesse sentire sola.
Le uniche a consolarmi erano mia madre e mia sorella ma non era sufficiente.
Raccontavo, mi sfogavo, ma mi sentivo sola, tremendamente sola.
Come se quella trasformazione fosse toccata solo a mia figlia.
Ma la cosa che più m’impauriva era tutta quella distanza che lei aveva messo nei miei confronti.
Non potevo nemmeno sfiorarla che le davo fastidio.
Non le andava più bene nulla né di me né di tutto ciò che la circondava: gusti, vestiti, amici, niente.
E nonostante avessi cercato di “prepararmi” a questo cambiamento, non ero pronta. Ho letto libri, seguito incontri…
Perché finché non ti ci trovi non lo puoi capire.
Poi è tornata anche se sono sicura che ci saranno molte altre fasi da superare.
Ma per quanto possa esserci riuscita, ho cercato di rassicurarla anche solo quel poco che avrei voluto per me…
Anch’io cara ZZ vivo il rapporto con il figlio con alti e bassi.
La sua scontrosità spesso mi spiazza e mi fa arrabbiare, ma poi mi chiama a suo fianco per aiutarlo nei compiti o per fare qualcosa insieme al computer.
Lo strozzerei se non fosse che… gli voglio bene più che a me stesso.
Dicono che i figli siano una buona occasione per crescere!
Mi hai strappato un sorriso.
Un abbraccio e buona notte.
Ciao
Notte😉
allineatissima. Solidarietà mia cara!